il Giappone in Italia


Lezione 8

Bentornati al vostro corso di giapponese preferito. Sono molto fiero di voi, almeno quanto voi lo siete di me, quindi tantissimo.
GENKI?
Vi ricordate la risposta affermativa? Difficilissima...
GENKI
Nella lezione scorsa abbiamo parlato di KORE, SORE ed ARE. Ricordate?
Oggi invece cominciamo a parlare dell'orario. Come si dice "che ora è?". Eccovi accontentati:
NAN JI DESU KA = che ore sono?
Per rendere la richiesta più rispettosa, potremmo dire:
SUMIMASEN, NAN JI DESU KA = mi scusi, che ore sono?
o richiamando l'attenzione dell'altro:
ANO....SUMIMASEN (GA), NAN JI DESU KA = ehm...scusi, che ore sono?
Riprendiamo a questo punto il nostro caro orologio della lezione 6 e ritorniamo sui simboletti:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Avevamo già descritto adeguatamente i primi 3 numeri: ICHI, NI e SAN.
Ma come si pronunciano gli altri numeri? In questo modo:
 
4 SHI/YON
5 GO
6 ROKU
7 SHICHI/NANA
8 HACHI
9 KYŪ/KU
10 JŪ
 
Per contare da 11 a 20 il discorso è abbastanza semplice. Basta contare i numeri
come se fossero 10+n°. Quindi 11 non è altro che 10 (JŪ) + 1 (ICHI) e dunque:
11 JŪICHI
12 non è altro che 10 (JŪ) + 2 (NI) e dunque:
12 JŪNI
Proseguendo come sopra:
13 JŪSAN
14 JŪSHI/YON
15 JŪGO
16 JŪROKU
17 JŪSHICHI/NANA
18 JŪHACHI
19 JŪKYŪ/KU
E 20? Ve lo dico poi...adesso ci interessano i numeri da 1 a 12 per poter parlare dell'orario. Come diremo ad esempio "ora sono le 3"? Semplice:
IMA, SAN JI DESU
Sono le 9?
KU JI DESU (non KYŪ)
Sono le 7?
SHICHI JI DESU / NANA JI DESU
Vediamo a questo punto questo breve testo:
SUMIMASEN, IMA NAN JI DESU KA.
KU JI JUPPUN DESU
Cosa sarà mai JUPPUN? Significa "10 minuti".
Quindi il testo sopra si traduce come: scusa ora che ore sono? Sono le 9:10.
A questo punto non possiamo non introdurre una tabella esemplificativa relativa al conteggio delle ore e dei minuti. Non prima di anticipare questo: minuto in giapponese si traduce con FUN.
FUN è un cosiddetto classificatore, ovvero una di quelle paroline che servono per contare oggetti, o come in questo caso ore o minuti. Anche JI è un contatore.
Si utilizza quando si contano appunto le ore: 1 ora = 1-ji, 2 ore = 2-ji, e così via.
Solo che JI resta sempre invariato, mentre FUN cambia forma a seconda del numero che ha davanti. E' una sorta di "La Cosa" nel film di John Carpenter.
Vediamo nel dettaglio:
 

ICHI JI

l'una

IPPUN

un minuto

NI JI

le due

NI

FUN

due minuti

SAN JI

le tre

SAN BUN

tre minuti

YO JI

le quattro

YON FUN

quattro minuti

GO JI

le cinque

GO

FUN

cinque minuti

ROKU JI

le sei

ROPPUN

sei minuti

NANA JI

le sette

NANA FUN

sette minuti

HACHI JI

le otto

HAPPUN

otto minuti

KU JI

le nove

KYŪ FUN

nove minuti

JŪ JI

le dieci

JUPPUN

dieci minuti

 
Come potete notare FUN rimane tale nel caso di 2, 4, 5, 7 e 9 minuti.
Diventa invece PUN nel caso di 1, 6, 8 e 10.
Addirittura BUN nel caso di 3.
Fate attenzione: YO JI e non YON JI!! KU JI e non KYŪ JI!!!
JUPPUN può anche essere sostituito da JIPPUN.
NANA JI può anche essere detto SHICHI JI.
 
Pausa. Vi invito ora amici (ma chi te conosce!! replicherà sempre il solito simpaticone del corso...) a seguire con attenzione questo video. Ho deciso di postarlo per farvi notare come un video che a prima vista potrebbe sembrare istruttivo, sia in realtà una ciofeca e non vada per nulla seguito ma spernacchiato e deriso.
Se non aveste avuto me come insegnante e vi foste imbattuti in questo personaggio avreste certamente appreso delle cose sbagliate.
Ma andiamo nel dettaglio e vediamo cosa dice, non facendo caso per ora ai caratteri che utilizza nella spiegazione ma a quello che dice
 
(video rimosso da youtube)
 
Come avrete notato, il ragazzotto usa la stessa nostra frase ponendo WA dopo IMA, il che in realtà può benissimo esser fatto, ma vi assicuro che quasi sempre viene omesso. Comunque, quando parla delle ore fa un errore clamoroso che dimostra la sua ignoranza in materia, in quanto dice "YON JI" invece di "YO JI". Il che per noi studiosi seri (ci crederanno...?) è un affronto che andrebbe risolto a singolar tenzone con la  decapitazione dell'informatore disinformato. Ma poi fa peggio. Quando parla dei minuti dice "SAN PUN" invece di "SAN BUN", il che è altrettanto grave (in reatà si può dire anche PUN, ma era per fargli pesare la cosa in maniera eccessiva). Ma credete che sia finita qui? No!! Vuole strafare il tizio e dice "KYŪ JI" invece del più corretto "KU JI".
Insomma, un disastro. Io lo depennerei da appartenente alla razza umana decente...
Ma facciamo finta di non aver visto nulla e proseguiamo.
L'altra volta avevamo visto il significato del termine KARA. Ricordate? Indica provenienza, traduce "da". Potremmo quindi utilizzarlo per chiedere da che ora ad esempio un negozio è aperto. Vediamo come si fa:
ANO...SUMIMASEN, KONO MISE WA NAN JI KARA DESU KA
ANO come al solito ci serve per richiamare l'attenzione della persona. SUMIMASEN per chiedere in maniera cortese ("mi scusi"), KONO MISE significa questo negozio.
MISE è appunto negozio.
Mi vedo già una schiera di studenti armati che vuol la mia testa.."A coso!! E no eh??!!
L'artra vorta c'hai fatto una testa così co questo e quello, KORE/KOCHIRA, SORE/SOCHIRA e ARE/ACHIRA e mo te ne esci co CONO???".
Innanzitutto non è CONO ma KONO, e poi posate le armi e calmatevi che vi spiego tutto (cercare con gli occhi qualche via di fuga mentre parlo; potrebbe servire se non sarò convincente...).
E' vero, per dire questo utilizzo KORE o KOCHIRA, ma se devo dire "questo X", dove al post di X c'è un qualunque oggetto, uso KONO.
KONO HON = questo libro
KONO HITO = questa persona
KONO KAGI = questa chiave
Quindi se ho un libro davanti a me e voglio dire "questo" indicandolo, uso KORE.
Se voglio proprio dire "questo libro" uso KONO HON.
Chiaro??? (credo di si...si stanno allontanando con le mazze...uno però non si muove, cosa mai vorra??).
"Ok, prof, ci sto, ma allora come se dice "quel X" dove ar posto de X ce schiaffo quarche soggetto??".
Presto detto. Vi ricordate che vi avevo chiesto di tenere a mente le radici KO, SO e A? Bene. Le utilizziamo anche in questo caso. Avremo così: KONO, SONO e ANO (da non confondere ne con l'ANO che serve a richiamare l'attezione, ne con quello che serve a richiamarla lo stesso in maniera rumorosa ma qui in Italia).
Quindi, ad esempio:
SONO KASA = quell'ombrello (lontano da me e vicino a B)
ANO HISHO = quella segretaria (lontana da entrambi)
Tutto chiaro ora? (mi guarda ancora minaccioso,...sta pensando a cosa fare...si sistema i capelli, rimette la clava sulla spalla e...si allontana!!! Sono salvo!!!)
Chiarito questo rivediamo nuovamente la frase di prima:
ANO...SUMIMASEN, KONO MISE WA NAN JI KARA DESU KA
Ora dovrebbe essere tutto più chiaro: "ehm, mi scusi, questo negozio da che ora è aperto/a che ora apre?".
Possibile risposta (un po' articolata):
SŌ DESU NE...KONO MISE WA KU JI KARA DESU
Ovvero: "mmmhhhh... Questo negozio apre alle 9".
Perfetto. E se devo dire "a che ora chiude"? Facilissimo, lo tradurremo con "fino a che ora è aperto?", ma abbiamo bisogno di introdurre un nuovo termine:
MADE. MADE significa appunto "fino a". Ecco la frase:
ANO...SUMIMASEN, KONO MISE WA NAN JI MADE DESU KA
Non abbiamo fatto altro che sostituire KARA con MADE.
Facile vero?
Benissimo. Stiamo facendo passi da gigante.
Vi meritate un bel documentario sui samurai. Eccolo:
 
 
A questo punto passiamo allo studio della scrittura, anticipando però che la lezione sugli orari non è assolutamente esaustiva e che la riprenderemo la prossima volta entrando più nei dettagli.
L'importante per oggi è che sappiate chiedere l'ora e rispondere se l'ora rispetta un orario ben preciso, senza frazioni dell'ora, che tradurremo adeguatamente la prossima volta.
 
Hiragana:
 
nella scorsa lezione abbiamo imparato a scrivere KA, KI e KU.
Oggi vediamo KE e KO. KE si scrive in questo modo:
 
E vediamo subito anche KO:
 
E ora ripassiamoli con il video:
 
 
Passiamo quindi come al nostro solito a scrivere qualche parolina con gli hiragana or ora visti, freschi di giornata (venite donneee!! venite!!!):
SA = questa mattina
SA= vino di riso
RO = cuore
NO = questo
Tuto ok? ci siamo?
 
Passiamo ai kanji:
l'altra volta avevamo parlato di KUCHI, bocca, che diventa GUCHI se accompagna un altro kanji, come nel caso di IRIGUCHI (entrata). Vediamolo:
入口
Potete notare appunto a destra il carattere di bocca. Il primo kanji si scrive tracciando prima il tratto a destra, discendente, e poi quello a sinistra che parte non proprio dallo stesso punto da cui partiva il primo, ma da un po' più sotto.
Ed ecco invece DEGUCHI, che significa invece "uscita" e ricomprende in esso anche il carattere "bocca", che anche in questo caso nella traduzione fonetica cambia la C con la G, quindi non DEKUCHI ma DEGUCHI. Il primo kanji si scrive tracciando prima il trattino verticale a sinistra che prosegue poi orizzontale.
Quindi viene chiuso dal trattino verticale a destra. Ripetiamo la stessa cosa con quello sotto e poi tiriamo un bel tratto verticale che taglia i due disegnini appena fatti al centro.
出口
Sono come potete immaginare due kanji utilissimi da conoscere perché si trovano ovunque. Memorizzateli!!! E' un ordine!! AAAhhhh!!! (li spavento, forse funziona e studiano di più...)
Per oggi la lezione finisce qui...no, no, è inutile che vi disperate...riprenderà la settimana prossima. Cercate di resistere e non deprimetevi. Tornerò presto perché io ho una missione: inculcare nelle vostre zucche il giapponese. E ci riuscirò per gli Dei (non ci credo nemmeno se incontro uno di loro che parla giapponese corrente...).
Alla prossima!!!
 
Piccolo vocabolario:
 
JI = ora
FUN/PUN/BUN = minuto
SHI/YON = 4
GO = 5
ROKU = 6
SHICHI/NANA = 7
HACHI = 8
KYŪ/KU = 9
JŪ = 10
JŪICHI = 11
JŪNI = 12
JŪSAN = 13
JŪYON = 14
JŪGO = 15
JŪROKU = 16
JŪNANA/SHICHI= 17
JŪHACHI = 18
JŪKYŪ/KU = 19
MADE = fino a
MISE = negozio
KONO = questo
SONO = quello
ANO = quello (distante da entrambi)
= KE (hiragana)
= KO (hiragana)
入口 = IRIGUCHI (kanji)
出口 = DEGUCHI (kanji)