il Giappone in Italia


Lezione 11

Eccoci giunti all'11^ lezione. Ancora una volta sotto la guida attenta e vigile del vostro sensei di fiducia Flavio sama. E Davide sensei? si chiederà il lettore sprovveduto e alquanto impiccione. Ebbene, abbiamo deciso che il testimone verrà passato tra poco, dopo che avrò terminato di spiegare almeno gli hiragana, visto che il metodo di insegnamento del Davide è alquanto diverso dal mio e il passaggio dall'uno all'altro richiede un'amalgama maggiore.

Quindi dovrete sorbirvi ancora 2-3 lezioni col sottoscritto e poi sono c....sono cose nuove per tutti.

Una cosa molto interressante per noi cultori della lingua giapponese (e qui partono i vaffa...) è il linguaggio che si deve adoprare (notare la proprietà di linguaggio) durante le telefonate in quel di terra giappa o comunque con un giappo-umanoide.

La prima frase che dovete imparare è la seguente:

MOSHI MOSHI ?

Che non ha nessun riferimento sessuale e significa appunto "pronto?".

Immaginiamo di volerci subito presentare. La discussione comincerà così:

A: MOSHI MOSHI ?

B: HAI, FURABIO DESU

oppure, se rispondiamo subito noi:

B: MOSHI MOSHI? FURABIO DESU GA, OHAYŌ GOZAIMASU

Avrete notato la presenza della particella GA (non ci credo nemmeno se me lo giurano). Questa è una particella che "addolcisce", in questo caso, la frase, che senza GA potrebbe risultare troppo "dura" e diretta.

In realtà questa particella l'avevamo già usata in passato. Vi rinfresco la memoria:

EIGO GA HANASEMASU KA

Ma mentre in quest'ultimo caso era usato al posto del WA per identificare l'argomento della frase, nel caso di oggi GA è usato per addolcire, o anche "sospendere" una frase.

In che senso sospendere? Nel senso che MUKASHI, ovvero "in passato" (ma come sono bravo a introdurre nuovi termini a cacchio...) avevamo parlato di CHOTTO che veniva utilizzato per lasciare una frase sospesa, affinchè l'altro realizzasse il senso del nostro "restare sospesi" (questi me menano...) senza bisogno di terminare il discorso. Ebbene, GA può essere utlizzato allo stesso scopo. Facciamo un sempio:

ANO, SUMIMASEN. YAKUSOKU GA ARU NDESU GA... = ehm, scusate...avrei un appuntamento...

Ma questa frase richiede uno studio approfondito amici (ma chi li conosce...).

Cominciamo con YAKUSOKU che signfica "appuntamento, impegno". GA, come avevamo detto in passato, identifica il soggetto, l'argomento della frase.

E' giunta l'ora di parlare di due verbi davvero simpaticissimi: IMASU (IRU) ed ARIMASU (ARU).

Entrambi traducono "essere, stare", ma mentre il primo si usa con le persone e gli animali, il secondo con le cose inanimate, ricomprendendo tra esse, chissà poi perchè, anche le piante.

Importante: i due verbi vogliono sempre il NI o il GA se si riferiscono direttamente al soggetto della frase.

Ma schiariamoci un pò le idee con alcuni esempi:

(WATASHI WA) KOKO NI IMASU = (io) sono qui (Baglioni mi pare...)

ma proviamo a prendere il verbo tra parentesi, ovvero IRU, e a trasformare dunque la frase sopra in una frase colloquiale. In questo caso IMASU risulta troppo formale e si usa appunto IRU. Sarà dunque:

(WATASHI WA) KOKO NI IRU

Altro esempio:

TOMODACHI GA IMASU = ci sono gli amici

che diventa, nel colloquiale:

TOMODACHI GA IRU

Stesso discorso per ARIMASU:

ASOKO NI HANA GA ARIMASU = là ci sono dei fiori = ASOKO NI HANA GA ARU (HANA = fiore)

TAKUSAN TATEMONO GA ARIMASU = ci sono molti palazzi (TATEMONO) = TAKUSAN TATEMONO GA ARU (TAKUSAN = molto)

Ottimo. chiarito questo, la frase iniziale ci appare ora molto più chiara (questi se s'ho addormiti...). Rivediamola:

ANO, SUMIMASEN. YAKUSOKU GA ARU NDESU GA...

Siamo ormai in grado di leggere quasi tutto tranne quel NDESU. Cosa sarà mai?

Noi avevamo visto il verbo essere DESU. Perchè ora ha una N davanti? Cosa rappresenta? Cosa mai...e bastaaaa!!!! dillo maledetto!!!!! Ok, lo dico:

Sarebbe l'abbreviazione di NO DESU. E' una forma che troverete spesso nel colloquiale e scritta in modo anche diverso. Ad esempio potreste trovare: YAKUSOKU GA ARU N DESU (N isolata), oppure: YAKUSOKU GA ARUNDESU (N incastrata)

Io credo che il modo migliore di scriverlo e che confonde meno le idee sia proprio NDESU, e questo utilizzeremo da ora innanzi.

Perchè utlizziamo questa forma? In realtà con questa forma è come se dicessimo non "c'è un appuntamento", ma "l'essere che c'è un appuntamento, il fatto che c'è un appuntamento".

NO, tra le altre cose, viene anche utlizzato per "normalizzare" i verbi. Esempio:

Abbiamo visto il verbo HANASU = parlare. Come si traduce allora "il parlare"? Semplice: HANASU NO WA

Prendiamo MIRU = vedere. "il vedere" sarà: MIRU NO WA

Quindi, tornando a noi (ammazza oggi che fatica...), YAKUSOKU GA ARU NO WA potrebbe tradurre "l'esserci un appuntamneto, il fatto che ci sia un appuntamento".

Ma come se dico RINGO WA, ovvero "la mela", dico anche RINGO DESU = "è una mela", allora posso dire:

YAKUSOKU GA ARU NO WA = "l'esserci un appuntamento" e quindi: YAKUSOKU GA ARU NO DESU = "è il fatto che c'è un appuntamento". Da lì il passo è breve. Basta eliminare la O ed unire la N a DESU, e si ottiene la forma contratta NDESU.

La frase topic quindi viene usata quando non possiamo/vogliamo fare qualcosa con chi ce la propone e gli facciamo capire che abbiamo già un appuntamento.

Ma non diciamo la cosa direttamente: YAKUSOKU GA ARU = ho un appuntamento, ma in maniera "fluttuante", "sopesa":

YAKUSOKU GA ARU NDESU GA... = bè, il fatto è che avrei un appuntamento...

Sapete cosa? Pausa!!!! Rilassiamoci un pò guardando i treni giappici:

 

Eccoci di ritorno. E visto che siamo in vena di ritorni, torniamo pure alla nostra telefonata, più sapienti che mai.

Ecco un esempio di inizio di conversazione telefonica:

A: MOSHI MOSHI

B: HAI, WATASHI WA FURABIO DESU KEDO...

Ci arrivate? Quei puntini vi dicono qualcosa? Certo... "sospensione". Un'altra frase sospesa, ma non spaventatevi, KEDO non è altro che la versione informale di GA, che potremmo benissimo utlizzare anch'esso nella frase.

Traduzione:

A: pronto?

B: si, sono Flavio...

FURABIO DESU è troppo diretto; FURABIO DESU KEDO... è più dolce, più carino (Si lo so cosa state pensando voi seguitrici di lezioni giappe: "ma Furabio è sempre carino...ooohhh" - sospiro).

Come faremo per chiedere al nostro interlocutore se c'è ad esempio Yoko? Semplice:

YOKO SAN WA IMASU KA = c'è Yoko?

O anche:

YOKO SAN ONEGAISHIMASU = Yoko, per favore (ONEGAISHIMASU)

Ormai non ci sono più segreti per voi. Potrei anche terminare le lezioni qui. Siete bravissimi....

Le frasi da poter costruire per riproporre una telefonata sono svariate, ma per ora ne riportiamo solo alcune che ci possono interessare per quello che sappiamo:

MATA KAKEMASU = "richiamo", ovvero: ancora (MATA ) telefono (KAKEMASU/KAKERU)

SORE DAKE DESU = "è tutto", ovvero:  quello (SORE) soltanto (DAKE) è (DESU)

SHITSUREISHIMASU = ciao, scusa il disurbo (SHITSUREI)

JA NE = arrivederci

Hiragana time!!!

Cominicamo la nostra avventura odierna nel mondo degli Hira (così li chiamo nell'initimità) con NA:

Il carattere non è difficilissimo, come potete notare. Si disegna prima una piccola croce, poi una virgoletta e poi un segno tipo L disegnata male. Che ce vò!

NI invece è ancora più semplice e si scrive così:

NU è un pochino più complicato forse. Eccolo:

Sono solo due tratti ma il secondo è strano forte. E' tutto un arrotolarsi nello spazio, una danza grafica (ma che poeta Flavio sensei!!!).

NE anche non è semplicissimo per chi è alle prime armi (commilitoni att!!! nttiii!!!):

E infine NO. No, non nel senso no! Nel senso NO come tratto.

Ecco il video di studio corrispondente:

 

HIRAGANA 5

 

Facilissimo, vero?

Passiamo alle fresi odierne:

MA = nome (NAMAE)

= granchio (KANI)

= cane (INU)

= gatto (NEKO)

RI = alga (NORI)

Oggi la lezione è stata pesantuccia, ma non temete, la prossima e quella dopo saranno una continuazioone di questa per lo più, per capire bene come utilizzare anche alcune forme del colloquiale. Quindi anche se questa lezione non l'avete capita bene non preoccupatevi, tanto secondo me non ne avete capita nessuna!!! arf ar...che simpaticone... 

Ma terminiamo con due bellissimi kanji. Il primo è quello di MISE, negozio:

Così, vedete pure come si scrive, ed io fatico meno a spiegare le cose. Io amo la tecnologia!

Questo invece è il kanji di IE, ovvero casa:

Belli vero? Allenatevi a scriverli, mi raccomnado (se sono arrivati a leggere la lezione fino a questo punto ho a che fare con dei pazzi...)

 

Vocabolario:

MOSHI MOSHI ? = pronto?

GA / KEDO = particella che indica sospensione

MUKASHI = in passato, un tempo

YAKUSOKU = appuntamento

IMASU (IRU) = esserci, starci

ARIMASU (ARU) = esserci starci (per cose inanimate e piante)

TAKUSAN = molto

NDESU = forma contratta di NO DESU

ONEGAISHIMASU = per favore

MATA = ancora

KAKEMASU (KAKERU) = telefonare

DAKE = solo, soltanto

SHITSUREI = disturbo

SHITSUREISHIMASU = ciao (quando ci si congeda da qualcuno), scusa il disturbo

NE = particella che è posta alla fine della frase per enfatizzarla leggermente, esattamente come fanno i torniesi: ciao ne!!!

MISE = negozio

IE = casa