il Giappone in Italia


Lezione 6

Sesta lezione, ragazzi. Siamo arrivati addirittura alla sesta lezione!!! Incredibile!! Fantastico!!! Superbo!!! ....vabbè, era per enfatizzare la cosa. Cominciamo:
GENKI DESU KA
vi ricordate la risposta? No...? Allora basta. Non insegno più...Eh no!! Se non studiate io non vado mica avanti, furfanti!! La risposta può essere:
GENKI DESU
Per ora va bene così.
Proviamo a ripetere una presentazione "abbondante", con un po' di frasi che abbiamo studiato finora:
HAJIMEMASHITE, WATASHI NO NAMAE WA FLAVIO DESU, ITARIAJIN DESU. KORE WA WATASHI NO MEISHI DESU. DŌZO YOROSHIKU ONEGAISHIMASU. ANATA NO NAMAE WA NAN DESU KA.
Avete compreso tutto? Si, come no...Vabbuò, proseguiamo.
Introduciamo un nuovo termine: KAISHA. Vuol dire "compagnia", azienda dove si lavora. A questo punto potremmo chiedere:
KAISHA NO NAMAE WA NAN DESU KA = come si chiama l'azienda per cui lavori?
Risposta: SŌ DESU NE...(NAMAE WA) TOYOTA DESU
Cosa sarà mai quel SŌ DESU NE...? Bene, cominciate a prenderci confidenza perché è una di quelle tante espressioni che servono per "prendere tempo". Se devo dire qualcosa ma non so ancora bene cosa dire e ci voglio pensare un attimo, o magari nel frattempo sto cercando qualcosa (immaginiamo ad esempio che nel caso precedente chi parla sta per rispondere ma vuole farlo mostrando il suo bigliettino da visita e quindi prende un po' di tempo mentre lo cerca nel taschino), uso appunto quell'espressione.
Vediamo un altro esempio, introducendo però prima questi altri due nuovi vocaboli: IMA (ora) e HIMA (libero, senza impegni).
Vediamo questa frase:
FLAVIO SAN, IMA HIMA DESU KA = Flavio, sei libero ora?
SŌ DESU NE...CHOTTO...
La risposta è molto importante. La prima parte l'abbiamo appena spiegata. La persona è imbarazzata e vorrebbe dire che non è libero, che non ha tempo, ma i giapponesi tendono a non dire le cose direttamente e quindi usa un'altra espressione che avevamo già visto, ricordate? CHOTTO, che in realtà da sola non ha molto senso. Ma loro la dicono e fanno credere che sta per venir fuori una frase di spiegazione che invece non arriva. Quel CHOTTO E' la spiegazione. L'interlocutore dovrà capire che l'altro non vuole approfondire il discorso e ti sta in maniera gentile facendo capire di non rompere i maroni. Non ha tempo per le tue stronzate, punto e basta. Dovete capirlo. Non insistete a chiedere il perché non ha tempo. E' scortese....So strani o no sti giapponesi?
Avete notato l'accostamento tra le parola IMA e HIMA. L'ho fatto apposta, così poi nel tempo non li confonderete assomigliandosi molto nel suono (l'H va pronunciata, mi raccomando).
Ora, immaginiamo che il ciccio davanti a voi vi abbia rifilato il suo biglietto da visita e voi vogliate ringraziarlo, potete fare, come già sapete, con ARIGATŌ o con DŌMO.
Entrambi, significano "grazie". Posso anche mixarli (vai DJ!! Yo!!) e dire:
DŌMO ARIGATŌ (GOZAIMASU)
Nel caso in cui invece stia parlando di un qualcosa di passato e sto ringraziando la persona, ad esempio per dei fiori che ho ricevuto da lui ieri, utilizzerò non più GOZAIMASU, ma GOZAIMASHITA, che come è ben facile comprendere è la forma passata di GOZAIMASU, dunque sarà:
DŌMO ARIGATŌ GOZAIMASHITA
Pausa? Mi sa di si...
Ecco qui un bell'elenco dei vari tipi di carpa giapponese.
Quando andate a visitare il Giappone, spesso nelle fontane, nei laghetti, nei rivoli d'acqua, ci sono della carpe che nuotazzano beate.
Ma come si chiama quella particolare carpa? Ora sarete in grado di poterlo affermare con esattezza!!
Non è fantastico tutto ciò? No? Non interessa? A voi Sampei faceva schifo? E allora passiamo oltre!

deo di YouTube

Piaciuto vero? 
 
Abbiamo visto alcuni modi di dire "grazie". Ma come si dice allora "prego"?
Si dice:
DŌ ITASHIMASHITE
Quindi, vediamo un altro mini discorso, introducendo però un'altra parolina: ANO. Il cui significato è mooooooolto lontano da quello che potrebbe apparire a prima vista. In effetti è una paroletta che serve, come altre, per attirare l'attenzione. Potremmo tradurlo con "scusi...?" Dunque vediamo questa discussione:
A: ANŌ...KORE WA NO MEISHI DESU
B: DŌMO ARIGATŌ GOZAIMASU
A: DŌ ITASHIMASHITE
Ok? Avrete notato che la O di ANO è stata strechata, allungata. Lo si fa spesso. Ma se dobbiamo dirla tutta, c'è un altro modo per dire "prego", in maniera meno formale che è: ĪE, KOCHIRA KOSO. ĪE possiamo anche ripeterlo due volte..
E quel segnetto strano tra WA e NO? Se non lo avete riconosciuto peggio per voi, significa che non studiate. Non vi parlo più!! Rivolgendomi invece agli altri studiosi lettori: introdurremo ora alcune paroline nuove che vorrei che memorizzaste per poi poterle usare a breve nei nostri interessantissimi discorsi in giapponese:
HISHO segretaria
ENJINIA ingegnere
JŪSHO indirizzo
KAGI chiave
DENWA telefono fisso
BANGŌ numero
DENWA BANGŌ numero di telefono
KASA ombrello
SHIMBUN giornale
Memorizzate? (non ci credo nemmeno se me lo giurano...). Sono convinto di si!!!!
Proviamo a fare una frasetta di prova?
ANŌ...ANATA NO DENWA BANGŌ WA NAN BAN DESU KA
Cosa vorrà mai dire? Ma lo dovreste sapere: scusa...qual è il tuo numero di telefono? Questa frase è usatissima dal sottoscritto con le ragazze giapponesi e solitamente la reazione è violenta e definitiva, ma a voi può andar meglio (secondo me le buscano...).
BAN è una parolina che traduciamo con "numero", anch'esso. Per ora va bene così.
Ok. Altra pausa. Ecco a voi un po' di musica, baby! Una delle tante classifiche a spezzoni che si trovano su Youtube:
Video di YouTube
Rieccoci di nuovo in carreggiata.
Nella lezione scorsa eravamo rimasti alla I e U che si aggiungevano alla A già studiata in precedenza. Siamo nel mondo degli HIRAGANA.
Vediamo ora come si scrive la E:
Come al solito non tenete per ora conto dell'ultima casella a destra.
E la O? Come si scrive la O? Eccovi accontentati:
 
Ecco un video per ripassare i primi 5 hiragana visti fino ad ora:
 
 
Vediamo qualche parolina?
 
= quadro
えKI = stazione
MA = prima
= blu (già visto)
おTO = suono
おKANE = soldi
 
Vi ricordate i kanji studiati la vota precedente? (ma quando mai...). Bene!! Avevamo visto i primi 3 kanji relativi ai numeri. Vediamo ora tutti i kanji per i numeri che vanno da 1 a 10:
 

A questo punto la costruzione dei kanji dovrebbe essere abbastanza intuitiva. Ma spieghiamola bene:
Numero 4: Si disegna prima il tratto a verticale a sinistra, dall'alto verso il basso. Quindi ci si attacca quello orizzontale in alto, disegnandolo ovviamente da sinistra verso destra. Poi è il turno del tratto verticale a destra. A questo punto disegnamo il trattino a forma di virgola, e poi l'altro a forma di L, entrambi dall'alto verso il basso, quindi chiudiamo il kanji disegnando il tratto orizzontale sotto. Facile no?
5: Tratto verticale in alto, tratto orizzontale, tratto a L rovesciata e infine tratto orizzontale basso, più lungo di quello in alto.
6: trattino in alto, tratto orizzontale, virgoletta a sinistra, virgoletta a destra.
7: tratto orizzontale e poi tratto ad L (anche se l'ho visto spesso scrivere anche al contrario)
8: virgoletta a sinistra, tratto a destra.
9: tratto a sinistra e tratto a destra che è un unico tratto che parte orizzontale e poi "sterza" e fa una sorta di L.
10: tratto orizzontale e poi tratto verticale.
 
Facilissimo vero?? Voi potreste pensare che ho spiegato la costruzione dei kanji a parole e non ho inserito la solita trascrizione spiegata con immagini perché non l'ho trovata su internet, ma invece l'ho fatto proprio per farvi sforzare ad imparare a disegnare i tratti (speriamo che ci credono...).
 
Diciamo però che in realtà i numeri vengono quasi sempre riportati alla nostra maniera. Poi se si è così sfigato da trovarli in kanji ciccia...imparateli!!
Sono scritti in kanji specie quando si indicano i prezzi, nei negozi o sui menù dei ristoranti. Meglio impararli quindi.
Ecco un altro modo carino per fissarli in mente:
 
 
Ci sono anche i kanji di 11 e 12, ma sono intuitivi dai...e dai... e dai...
 
Bene. Per oggi abbiamo terminato. Un caffè? Un biscottino? Mo pure il biscottino volete!!! A studiare!!!
 
Piccolo vocabolario:
 
KAISHA = compagnia, azienda
SŌ DESU NE... = frase attendistica...
IMA = ora
HIMA = libero da impegni (in realtà sarebbe più corretto scrivere HIMA NA, ma ne riparleremo poi...)
GOZAIMASHITA = passato del verbo GOZAIMASU (per ora non lo spieghiamo)
DŌ ITASHIMASHITE = prego
ĪE, KOCHIRA KOSO = prego
ANO/ANŌ... = scusi...
 
 
HISHO segretaria
ENJINIA ingegnere
JŪSHO indirizzo
KAGI chiave
DENWA telefono fisso
BANGŌ numero
DENWA BANGŌ numero di telefono
KASA ombrello
SHIMBUN giornale
 
BAN = numero
 
Esercizio: tradurre le seguenti frasi:
1) mi chiamo Igor
2) sono studente universitario
3) sono inglese
4) parlo inglese
5) come si chiama l'agenzia (per cui lavori)?
6) cos'è un ombrello?
7) mi sganci il tuo numero di telefono?
8) mi parli dei risvolti della politica economica del Primo Ministro Abe nei confronti della politica asiatica in generale nonché mondiale con i possibili effetti sul debito pubblico giapponese e le conseguenze occupazionali?
 
La 8 potete anche sbagliarla, ve lo concedo. Ma le altre no!!!!