il Giappone in Italia


Minna-Japanitaly 8

 

Tradurre in roumaji le seguenti frasi:

桜はきれいです。
ふじやまはたかいです。
桜はきれいな花です。
ふじやまはたかいやまです。

 

Soluzione:

桜はきれいです。= SAKURA WA KIREI DESU (i fiori di ciliegio sono belli)
ふじやまはたかいです。= FUJI YAMA WA TAKAI DESU (il monte Fuji è alto) 
桜はきれいな花です。= SAKURA WA KIREI NA HANA DESU (i fiori di ciliegio sono dei bei fiori)
ふじやまはたかいやまです。= FUJI YAMA WA TAKAI YAMA DESU ( il monte fuji è una montagna alta)

E' ora di fare una breve introduzione sugli aggettivi. In giapponese esistono due tipi di aggettivi: gli I-aggettivi e i NA-aggettivi. I primi terminano tutti in I (TAKAI = alto, OMOSHIROI = interessante, AMAI = dolce, ecc...), i secondi possono o no terminare in I, ma comunque vogliono il NA se precedono un nome (KIREI = bello, GENKI = in salute, SHINSETSU = gentile, ecc...).
La frase può essere quella ripassata ieri del tipo: A wa agg DESU:
SAKURA WA KIREI DESU
FUJI YAMA WA TAKAI DESU
e problemi non ce ne sono, gli aggettivi si comportano alla stessa maniera, oppure del tipo: A wa agg+nome DESU, e in questo caso i NA-aggettivi vogliono il NA prima del nome:
SAKURA WA KIREI NA HANA DESU
Gli I-aggettivi invece non subiscono variazioni:
FUJI YAMA WA TAKAI YAMA DESU
Bisogna dunque soltanto impratichirsi e capire quali sono NA-aggettivi e quali no. Sicuramente se trovate un aggettivo come HANSAMU (bello, derivante dall handsome inglese) non potrà essere un I-aggettivo, perchè questi terminano tutti in I. Il problema nasce solo quando finiscono in I e dobbiamo capire che tipo di aggettivi sono, ma questo lo si capisce nel tempo, pian piano, senza fretta. Nel tempo capiteranno moltissimi aggettivi e ci faremo il callo.
Provate voi a tradurre queste frasi:
QUESTO LIBRO E' INTERESSANTE
QUESTO E' UN LIBRO INTERESSANTE
YUKI E' ALTA 
YUKI E' UNA PERSONA ALTA
IL NOSTRO MAESTRO (sensei) E' BELLO
DI CHI E' QUESTO LIBRO INTERESSANTE? (questa è un pò difficilotta forse per alcuni, ma provate)
Al lavoro!

 

Tradurre in roumaji le seguenti frasi:

大さかにぎやかですか。
。。。はい、にぎやかです。
みわこのみずはきれいですか。
。。。いいえ、あまりきれいじゃありません。
ペキンはいまさむいですか。
。。。はい、とてもさむいです。
シャンハイもさむいですか。
。。。いいえ、あまりさむくないです。
そのじしょはいいですか。
。。。いいえ、あまりよくないです。
とうきょうのちかてつはどうですか。
。。。きれいです。そしてべんりです。
きのうえいがを見ました。「七人のさむらい」です。
ふるういですが、とてもおもしろいえいがです。
ミラーさんのかさはどれですか。
。。。あのあおいかさです。

 

Soluzione traduzione:

大さかはにぎやかですか。= OOSAKA WA NIGIYAKA DESU KA (c'è confusione ad Osaka?)
。。。はい、にぎやかです。= ...HAI, NIGIYAKA DESU (si, c'è confusione)
びわこのみずはきれいですか。= BIWAKO NO MIZU WA KIREI DESU KA (l'acqua del lago Biwa è pulita?)
。。。いいえ、あまりきれいじゃありません。= ...IIE, AMARI KIREI JA ARIMASEN (no, non è molto pulita)
ペキンはいまさむいですか。= PEKIN WA IMA SAMUI DESU KA (ora a Pechino fa freddo?)
。。。はい、とてもさむいです。= ...HAI, TOTEMO SAMUI DESU (si, fa molto freddo)
シャンハイもさむいですか。= SHANHAI MO SAMUI DESU KA (fa freddo anche a Shangai?)
。。。いいえ、あまりさむくないです。= ...IIE, AMARI SAMUKUNAI DESU (no, non fa molto freddo)
そのじしょはいいですか。= SONO JISHO WA II DESU KA (va bene questo dizionario?)
。。。いいえ、あまりよくないです。= ...IIE, AMARI YOKUNAI DESU (no, non va molto bene)
とうきょうのちかてつはどうですか。= TOUKYOU NO CHIKATETSU WA DOU DESU KA (com'è la metropolitana di Tokyo?)
。。。きれいです。そしてべんりです。= ...KIREI DESU. SOSHITE BENRI DESU (è bella, e poi è economica)
きのうえいがを見ました。「七人のさむらい」です。= KINOU EIGA O MIMASHITA. SHICHI NIN NO SAMURAI DESU (ieri ho visto un film. I sette samurai)
ふるいですが、とてもおもしろいえいがです。= FURUI DESU GA, TOTEMO OMOSHIROI EIGA DESU (è un film vecchio ma molto interessante)
ミラーさんのかさはどれですか。= MIRAA SAN NO KASA WA DORE DESU KA (qual'è l'ombrello di Miller?)
。。。あのあおいかさです。= ...ANO AOI KASA DESU (è quell'ombrello blu)

 

Come detto questa lezione è sugli aggettivi. Li abbiamo già visti quelli di questi dialoghi. KIREI in particolare vediamo che può significare "bello" oppure "pulito", come nel caso del lago Biwa (c'era un errore, era scritto Miwa, vabbè). MIZU è acqua, KO lago.
NIGIYAKA come già spiegato indica una confusione "positiva", allegra, non fastidiosa.
AMARI è una parola che sentirete spesso. Si usa con le frasi negative. Si può tradurre come "abbastanza", "molto", ovvero: non è abbastanza..., non è molto...
La particella GA può essere utilizzati per più cose. Ad esempio qui potremmo tradurlo come "ma". Se devo dire che una cosa è A ma anche B, dove però A e B sono contrastanti, allora scrivo A desu ga, B desu
Prendete due aggettivi in contrasto con loro e formate delle frasi. Ad esempio per dire che una ragazza è bella ma noiosa, scriverò:
ANO ONNA NO HITO WA KIREI DESU GA, TSUMARANAI DESU
Spero sia chiaro.
Potremmo dire la stessa cosa usando DEMO. Anche questo traduce "ma", richiede però un punto dopo la prima affermazione.
Potrei dunque scrivere:
ANO ONNA NO HITO WA KIREI DESU. DEMO TSUMARANAI DESU.
Ma è meglio la prima, anche se la seconda non è sbagliata grammaticalmente.
Riprendo a questo punto un passaggio delle vecchie lezioni del sito dove si spiega anche il passato degli aggettivi, già che ci siamo:
In giapponese ci sono due tipi di aggettivi: gli I-agg e i NA-agg (agg sta per aggettivi, non mi va di scrivere ogni volta la parola per intero...so stanco sto periodo...).
Il primo gruppo di aggettivi comprende una serie di aggettivi che terminano in I. Vediamone alcuni:
TAKAI (costoso)
OMOSHIROI (interessante)
ATSUI (caldo)
SAMUI (freddo)
Ora, se devo “declinare” questi aggettivi, mi basta eliminare la I finale e, ad esempio se devo usarli nella forma passata, attaccarci KATTA (DESU).
Così “era costoso” si traduce TAKAKATTA DESU. Il DESU nel colloquiale viene omesso.
“Era interessante” si traduce OMOSHIROKATTA DESU.
“Faceva caldo” con ATSUKATTA DESU. “Faceva freddo” con SAMUKATTA DESU.
Quindi con gli I-agg per formare il passato è sufficiente sostituire la I con KATTA, e il gioco è fatto.
Ma vediamo ora alcuni NA-agg, che con l'utilizzo della particella NA diventano praticamente equiparati ai nomi, ma poi spiegheremo meglio questa cosa in seguito:
GENKI NA (in salute)
SUKI NA (piacevole)
ANZEN NA (sicuro)
BENRI NA (conveniente)
Come potete notare ho inserito diversi NA-agg che però terminano in I: GENKI, SUKI, BENRI.
Quindi in realtà non tutti gli aggettivi che terminano in I sono in automatico I-agg, ma bisogna imparare a riconoscerli, col tempo, ed eventualmente aggiungere il NA dopo, se fanno parte del secondo gruppo.
Ma quando inserisco il NA? Semplice, quando pongo l'aggettivo prima di un soggetto/oggetto. Quindi GENKI da solo, come sappiamo significa “in salute”, ma se devo dire “quella persona in salute” devo dire SONO GENKI NA HITO, non GENKI HITO.
Così ANZEN NA MICHI è “strada sicura”, e così via...
Se devo indicare il passato con i NA-agg il discorso però cambia. Non uso KATTA come sopra ma tolgo il NA ed aggiungo dopo l'aggettivo DESHITA (passato di DESU). Quindi “stavo bene, ero in salute” lo traduco con GENKI DESHITA, “era piacevole, mi piaceva” con SUKI DESHITA, “era sicuro” con ANZEN DESHITA, “era conveniente” con BENRI DESHITA, e così via...
Quindi, ricapitolando, se voglio formare il passato di un I-agg, tolgo la I ed appiccico KATTA, per i NA-agg elimino il NA e lo sostituisco con DESHITA.

 

Tradurre in roumaji il seguente testo:

マリアさんはもう日本のせいかつになれましたか。
ええ。まい日とてもたのしいです。
そうですか。サントさん、おしごとはどうですか。
そうですね。いそがしいですが、おもしろいです。
コーヒー、もういっぱいいかがですか。
いいえ、けっこうです。
あ、もう8じですね。そろそろしつれいします。
そうですか。
きょうはどうもありがとうございました。
いいえ。またいらっしゃってください。

 

Traduzione testo:

マリアさんはもう日本のせいかつになれましたか。= MARIA SAN WA MOU NIHON NO SEIKATSU NI NAREMASHITA KA (Maria ti sei già abituata alla vita in Giappone?)
NAREMASU traduce "abituarsi. MOU traduce "già".
ええ。まい日とてもたのしいです。= EE, MAI NICHI TOTEMO TANOSHII DESU (si, ogni giorno mi diverto molto)
TOTEMO l'abbiamo già visto e traduce "molto". Ma si usa solo con gli aggettivi. Verbi e aggettivi non si sopportano ed i verbi si rifiutano di volere TOTEMO, ma usano TAKUSAN, come vedremo. Possiamo anche trovare scritto TOTTEMO, con due T. In realtà i modi per dire "molto" sono molti e prima o poi li vediamo tutti e 459.
EE è il si colloquiale (HAI).
MAI traduce "ogni". TANOSHII è un altro I-aggettivo che significa "divertente", "piacevole".
そうですか。サントさん、おしごとはどうですか。= SOU DESU KA. SANTO SAN, OSHIGOTO WA DOU DESU KA (Davvero? Santo, come va il lavoro?)
O prima di SHIGOTO (lavoro) serve per ingentilire la parola e renderla più cordiale, come già abbiamo detto in precedenza. DOU DESU KA è appunto "com'è?". Possiamo usarla per tutto. Se vogliamo chiedere com'è il film che ha visto qualcuno, com'era la cena (al passato), ecc...
SOU DESU KA traduce letteralmente "è così?".
そうですね。いそがしいですが、おもしろいです。= SOU DESU NE. ISOGASHII DESU GA, OMOSHIROI DESU (si, è così. Sono impegnato ma è interessante)
Il NE alla fine può anche essere omesso, ma si usa spesso. E' una particella che come dico sempre somiglia al NE torinese o milanese o dove cacchio si usa.
DESU GA, è un modo per tradurre "ma". Le due sensazioni sono contrastanti altrimenti avremmo potuto legare i due aggettivi con KUTE, come abbiamo spiegato (avranno letto? Bah...)
コーヒー、もういっぱいいかがですか。= KOOHII, MOU IPPAI IKAGA DESU KA ( cosa ne dici di un altro caffè?)
IPPAI è un contatore. Ma per ora non li spieghiamo perchè è un discorso lunghissimo. Diciamo che è come da noi, quando diciamo un PAIO di pantaloni, due PEZZI di pane, una DOZZINA di uova. Sono paroline simpaticissime (maledette!!!) che servono per contare gli oggetti e vanno usate con i nomi degli oggetti stessi. Solo che mentre da noi se ne usano una ventina (dato a cacchio) da loro se ne usano forse miliardi. Ogni oggetto ha un contatore specifico. Non proprio, vabbè, ma più o meno. Per i bicchieri si usa BAI. Ma come BAI? Ma non era IPPAI. Si (mannaggia qui mi apre un discorso lunghissimo porca miseria...). IPPAI sarebbe 1 + BAI (1PAI) , poi c'è 2 + BAI che diventa NI HAI (2HAI), 3 + BAI che è SAN BAI (3BAI) Ee così via. Come vedete a seconda del numero di bicchieri cambia leggermente la pronuncia. Ma per fotruna non sempre è così. Non succede per tutti i contatori (ma quasi...).
Ma per ora lasciamo da parte questo discorso.
Memorizzate MOU IPPAI. Lo userete spesso nei ristoranti in Giappone.
Quando volete un altro bicchiere di vino, birra, acqua, spremuta di melanzane o quello che avete preso prima, basterà indicare il bicchiere vuoto e dire: MOU IPPAI, magari aggiungendo KUDASAI o ONEGAISHIMASU.
いいえ、けっこうです。= IIE, KEKKOU DESU (no, sono apposto così)
Questa è un'altra frase da memorizzare, usatissima quando vi offrono qualcosa e vogliamo rifiutare.
あ、もう8じですね。そろそろしつれいします。= A, MOU 8 JI DESU NE. SORO SORO SHITSUREI SHIMASU (ah! sono già le 8. Credo sia giunta l'ora di andare).
SORO SORO cos'è? Si!!!! Un'omatopea!!!! Yuppiii!!!! (^.^)
SHITSUREI anche è un aggettivo e traduce "scortese". E' come se dicessimo quindi "scusami se sono scortese ma ho da annà!!!".
そうですか。= SOU DESU KA (ah, devi da annà?)
きょうはどうもありがとうございました。= KYOU WA DOUMO ARIGATOU GOZAIMASHITA (grazie mille per oggi)
いいえ。またいらっしゃってください。= IIE, MATA IRASSHATTE KUDASAI (di niente, torna a torvarmi)
TE KUDASAI è una forma particolare che abbiamo detto più volte che spiegheremo (perchè parlo sempre al plurale che faccio tutto da solo?). Giuro che lo faremo (?) presto.

 

Introduciamo intanto qualche aggettivo, visto che è l'argomento della lezione:
OOKII - CHIISAI (grande -piccolo)
NIGIYAKA NA - URUSAI (confusionario, entrambi, ma il primo con un'accezione positiva, il secondo negativa)
KIREI NA- KITANAI (bello, pulito - sporco)
ATSUI - SAMUI (caldo - freddo, inteso come temperatura atmosferica)
ATSUI - TSUMETAI (caldo - freddo, inteso come temperatura di cose da bere o mangiare, di oggetti)
II - WARUI (buono - cattivo, II un tempo si diceva YOI ed è questo che viene poi utilizzato per declinare l'aggettivo, ma lo vedremo presto)
BENRI NA - FUBEN NA (conveniente - sconveniente)
OMOSHIROI - TSUMARANAI (interessante - noioso)

 

RIEPILOGO SUGLI AGGETTIVI

Sia I che NA aggettivi se seguiti dal DESU si comportano alla stessa maniera:
WATASHI WA IMA ISOGASHII DESU (ora sono impegnato)
KONO KURUMA WA KIREI DESU (questa macchina è bella)
Se dopo l'aggettivo c'è un nome, i NA aggettivi vogliono appunto il NA:
OMOSHIROI HON (libro interessante)
GENKI NA HITO (persona in salute)
Se vogliamo unire 2 aggettivi dobbiamo sostituire la I finale con KUTE se il primo è un I aggettivo: 
TSUMARANAKUTEURUSAI (noioso e rumoroso)
Se il primo dei due è un NA aggettivo il NA diventa DE:
KIREI DE SHINSETSU NA HITO (persona bella e gentile)
Se l'aggettivo è legato a un verbo, l' I aggettivo sostituisce la I finale con KU:
TATAKUNARIMASHITA (è diventato costoso)
I NA aggettivi sostituiscono NA con NI:
ANZEN NI NARIMASHITA (è diventato sicuro)
Il passato degli I aggettivi si forma togliendo la I finale e aggiungendo KATTA:
SAMUKATTA DESU (era freddo)
I NA aggettivi perdono il NA e si aggiunge dopo DESHITA
HANASAMU DESHITA (era bello)
Il negativo degli I aggettivi si forma togliendo la I finale ed aggiungendo KUARIMASEN o KUNAI (DESU):
AKARUKUARIMASEN (non luminoso) = AKARUKUNAI (DESU)
I NA aggettivi perdono NA e dopo si mette DEWA/JA ARIMASEN/NAI:
JOUZU DEWA/JA ARIMASEN (non bravo) = JOUZU DEWA/JA NAI
Il passato negativo si forma per gli I aggettivi togliendo la I finale ed aggiungendo KU ARIMASEN DESHITA o KUNAKATTA (DESU)
OMOKUARIMASEN DESHITA (non era pesante) = OMOKUNAKATTA (DESU)
I NA aggettivi perdono il NA e si aggiunge DEWA/JA ARIMASEN DESHITA o DEWA/JA NAKATTA (DESU):
SUTEKI DEWA/JA ARIMASEN DESHITA (non era splendido) = SUTEKI DEWA/JA NAKATTA (DESU)
Come sempre il DESU tra parentesi può essere messo o meno. Se lo mettiamo la frase diventa più cortese.
Nota:
Anche il negativo degli aggettivi può essere unito ad un altro aggettivo formando un'unica parola. 
Prendiamo ad esempio TAKAKUNAI e ANZEN JA NAI
Entrambi questi negativi è come se fossero due I aggettivi e quindi otteniamo ad esempio:
TAKAKUNAKUTEOISHII (non costoso e buono)
ANZENJANAKUTEFURUI (non sicuro e vecchio)
Se gli aggettivi sono di senso opposto non li uniamo come visto ma usiamo DESU GA, per dire che A è in un modo ma (desu ga,) B in un altro.
OMOSHIROI DESU GA, TAKAI (interessante ma costoso).
Il ma può anche essere tradotto da DEMO, ma solo se la frase precedente ha un punto:
OMOSHIROI DESU. DEMO TAKI DESU

 

Abbiamo visto I e Na-aggettivi e come si forma il passato.
Ma prima di farlo vediamo anche come si comportano gli aggettivi prima di un verbo, per completare bene il discorso, ed anche come si uniscono due aggettivi.
Ora vediamo, riprendendo quanto avevo scritto già sul sito nelle vecchie lezioni.
Se capiamo bene queste cose, poi non ci resta che vedere il negativo, anche al passato ed abbiamo visto tutto quello c'è da sapere sui verbi e come vanno "coniugati". 
Ci basterà capire se l'aggettivo è di un tipo o dell'altro e poi sapremo come comportarci.

Ma cosa succede se dopo un aggettivo trovo un verbo? Ad esempio se devo tradurre “diventa interessante”, dove “diventare” lo traduciamo con NARU (NARIMASU), cosa succede?
Non dirò OMOSHIROI NARU ma tolgo anche in questo caso la I ed unisco le due parole con KU:
OMOSHIROKUNARU
E così vale per tutti gli altri casi. La costruzione è sempre la medesima:
TAKAKUNARIMASHITA = è diventato costoso
Per i NA-agg il discorso cambia. Non usiamo KU, ma togliamo il NA e lo sostituiamo con NI.
GENKI NI NARU = guarire, "diventare in salute"
Se poi vogliamo unire due aggettivi, se il primo è un I-agg, dobbiamo sostituire la I finale con KUTE, così ad esempio “interessante e costoso” diventerà: OMOSHIROKUTETAKAI,e così via.
Nel caso dei NA-agg, togliamo il NA e lo sostituiamo con DE. Così ad esempio “piacevole e sicuro” diventa SUKI DE ANZEN NA, o mischiando due aggettivi dei due gruppi diversi, “conveniente e costoso” diventa BENRI DE TAKAI.

 
SUI VERBI
 
Abbiamo visto gli aggettivi, in maniera direi esaustiva.
Torniamo ora sui verbi.
Abbiamo visto le 3 classi in cui vengono suddivisi ed ora capiremo qualcosa in più.
Tutti i verbi nella forma cordiale terminano in MASU, come sappiamo.
Nella seconda ci sono tutti i verbi che nella forma piana (plain form, dictionary form, forma del dizionario, forma colloquiale, chiamatela come cacchio vi pare, quella è) terminano in RU con la I o la E davanti, ricordate?
Se non ve lo ricordate andatevi a rivedere questa lezione, cliccando sotto.
Ora, il passato dei verbi in forma cortese si forma trasformando MASU in MASHITA. Ma come si forma il passato della forma piana?
Dipende appunto dalla classe dei verbi.
Se consideriamo i verbi della classe 2 appunto, basterà togliere MASU e sostituirlo con TA.
Esempi:
TABERU (TABEMASU, mangiare) diventa TABETA (TABEMASHITA, mangiato)
MIRU (MIMASU, vedere) diventa MITA (MIMASHITA, visto)
Quindi il discorso è molto semplice.
Lo è anche per i due verbi della classe 3, ovvero KURU (KIMASU, venire) che diventa KITA (KIMASHITA, venuto) e SURU (SHIMASU, fare) che diventa SHITA (SHIMASHITA, fatto).
Questi vanno memorizzati, ma sono soltanto due.
Il problema nasce con i verbi della classe 1, ma li vedremo con calma, perché se impareremo a coniugarli bene risolviamo un nodo cruciale.
Ma restiamo ancora su queste due classi più semplici e facciamo un salto in avanti e parliamo della TE form (Te-key), una coniugazione dei verbi che ci servirà per mille cose (ricordate TE KUDASAI?).
Basterà per i verbi visti ora mettere TE al posto di TA e il gioco è fatto.
Quindi se lasciamo TA abbiamo il passato di questi verbi, se mettiamo TE abbiamo la TE form dei verbi stessi, con la quale si costruiscono poi molte cose.
Esempio: MIRU diventa nella Te form MITE. Possiamo usarlo per scrivere MITE KUDASAI che significa "guarda per favore".
TABETE KUDASAI significa invece "mangia per favore".
Quindi la forma in TE + KUDASAI viene utilizzata per chiedere di fare un qualcosa in maniera gentie, per piacere. Non è certo un imperativo, ma un invito cortese. Fai questa cosa per piacere.
Ricordate? L'avevamo anche vista in MISETE KUDASAI, mostramelo per favore, nei negozi, trasformando MISERU (MISEMASU, mostrare) nella TE form ed aggiungendo KUDASAI.
Quindi se conosciamo dei verbi in classe 2 il funzionamento è questo.
Anche per i verbi 3 il discorso è lo stesso.
KITE KUDASAI significa "vieni per favore". (KITA al passato, KITE nella TE form)
SHITE KUDASAI significa invece "fallo per favore" (SHITA al passato, SHITE nella TE form).
Quest'ultimo in realtà traduce una montagna di verbi, perchè è usato in combinazione con altre parole per formare una miriade di verbi.
Alcuni esempi:
BENKYOU (O) SURU = fare lo studio, studiare 
Passato colloquiale: BENKYOU SHITA
Studia per favore: BENKYOU SHITE KUDASAI
La particella O spesso viene omessa, specie nel parlato
Ricordate anche negli aggettivi? SHIZUKA NI SHITE KUDASAI (fai silenzio per favore).
Quindi abbiamo imparato a formare il passato dei verbi classe 2 e 3 e la forma TE KUDASAI per chiedere gentilmente qualcosa.
SHITSUMON O SHITE KUDASAI = fate delle domande per piacere
Ma solo se non è chiaro qualcosa, che so stanco pure oggi.
Alla prossima.
Altri esempi dell'utilizzo del verbo SURU:
KAIMONO O SURU = fare shopping
SHUKUDAI O SURU = fare i compiti
KEKKON O SURU = sposarsi
RIKON O SURU = divorziare
SAIKON O SURU = risposarsi
UNTEN O SURU = guidare
TENISU O SURU = giocare a tennis
e così via. Ce ne sono miliardi di verbi formati con SURU!!
 

Abbiamo visto come formare la TE e quindi la TA (passato) form dei verbi del 2° e 3° gruppo.
Ecco come si coniugano invece quelli del 1° gruppo.
La coniugazione è per formare la TE form, ma è valida pari pari anche per formare il passato colloquiale dei verbi (non MASHITA ma TA, come spero abbiate compreso).

Verbi che terminano per -u, -tsu e -ru sostituiamo queste con -tte

IKU (andare) = ITTE

MATSU (aspettare) = MATTE

KAERU (tornare) = KAETTE

verbi che terminano per -bu, -mu e -nu sostituiamo con -nde

ASOBU (giocare) = ASONDE

NOMU (bere) = NONDE

SHINU (morire) = SHINDE

verbi che terminano per -ku sostituiamo con -ite

KAKU (scrivere, disegnare) = KAITE

verbi che terminano per -gu sostituiamo con -ide

OYOGU (nuotare) = OYOIDE

verbi che terminano per -su sostituiamo con -shite

KESU (prestare) = KESHITE

Come vedete dunque la TE (DE) form è piuttosto intuitiva una volta che si entra nella cacofonia (prrooot) della lingua. Comunque nel tempo tale forma diverrà molto familiare (facciamoceli credere...).

La TE form si usa per una moltitudine di casi in giapponese.

In effetti se devo elencare più azioni, usare tutti i verbi nella MASU/MASHITA form risulta essere troppo elementare, mentre si usano tutti i verbi nella TE form, tranne l'ultimo che sarà nella MASU form se ci riferiamo al presente/futuro o nella MASHITA form se ci riferiamo al passato. Forse è meglio sottolineare bene che il giapponese non ha un vero e proprio futuro, ma il fatto che si stia parlando di presente o futuro si evince dalla frase, perchè in realtà il verbo è in entrambi i casi lo stesso.

Comunque, se devo dire "domani esco, mangio e poi dormo", non dirò: ASHITA, DEMASU, TABEMASU, SORE KARA Emoticon smile e poi) NEMASU (dormire), ma il più corretto: 
ASHITA, DETE, TABETE, SORE KARA NEMASU
In questo caso ad esempio, anche se NEMASU potrebbe tradurre il presente (dormo), è palese che stiamo parlando del futuro, di domani, quindi tradurrà il futuro (dormirò).

Ancora: "ieri sono andato al cinema, sono tornato a casa, e poi ho letto un libro". Non tradurremo KINŌ (ieri) EIGA (cinema) NI IKIMASHITA, UCHI (casa, uno dei tanti modi per dirlo) NI KAERIMASHITA, SORE KARA HON O YOMIMASHITA (YOMIMASU = leggere), ma più correttamente: 
KINŌ, EIGA NI ITTE, UCHI NI KAETTE, SORE KARA HON O YOMIMASHITA.

Quindi i verbi prima dell'ultimo perdono il tempo, ma sono tutti in TE (anche io sono in te, fratello!!)

Alla prossima per approfondimenti.

 

Piccola verifica - tradurre in giapponese le seguenti frasi:

- ieri ho letto un libro
- compra quel libro per favore (comprare = KAIMASU/KAU)
- come si chiamava quel tipo?
- mi piacciono i gatti
- questo libro è mio
- sei mai stato in Italia?
- quanto costa quella rivista? (rivista = zasshi)
- costa 1.853 yen
- sono scarpe italiane? 
- non lo so
- sapevi che Flavio è bello? (sapere = SHITTE IMASU/IRU)
- lo sapevo, ma è anche noioso
- eppure è interessante e gentile
- domani andrò al cinema e poi a mangio qualcosa