il Giappone in Italia


Minna-Japanitaly 5

 

Cominciate a tradurre in rōmaji (caratteri romani) le seguenti frasi:
ーわたしはきょうとへいきます。
ーわたしはタクシーでうちへかえります。
ーわたしはかぞくと日本へきました。
Ho inserito anche un nuovo kanji che non avevamo visto: 日本 (にほん), che credo sia di pubblico dominio. Se qualcuno di voi ancora non lo conosceva si tratta del kanji che traduce "Giappone" e che può anche leggersi にっぽん.
Al lavoro.
In にっぽん trovate questo simboletto: っ che non è altro che uno つ rimpicciolito. Uno "tsu" dei puffi. A cosa serve? A raddoppiare le sillabe. Quindi se avessi scritto. にぽん avrei letto nipon, per raddoppiare la p, aggiungo appunto quello tsu piccino. La stessa cosa succede con il katakana. Non userò っ naturalmente ma ッ, nella versione katakanese (ma come parlo?). Spero la cosa sia chiara ma poi la capiremo meglio.

 

Soluzione traduzione frasi.
ーわたしはきょうとへいきます。= WATASHI WA KYOUTO E IKIMASU (io vado a Kyoto)
ーわたしはタクシーでうちへかえります。= WATASHI WA TAKUSHII DE UCHI E KAERIMASU (torno a casa con il taxi)
ーわたしはかぞくと日本へきました。= WATASHI WA KAZOKU TO NIHON E KIMASHITA (sono venuto in Giappone con la famiglia)
Introduciamo 3 verbi fondamentali che sono andare (IKIMASU), venire (KIMASU) e ritornare (KAERIMASU).
Queste come sappiamo sono le forme cordiali (MASU form). Le rispettive forme colloquiali (dictionary form) sono: IKU, KURU e KAERU.
Quando si usano verbi di movimento di questo tipo, bisogna anche usare la particella E (scritto HE, へ).
Quindi per dire che vado in un posto dirò WATASHI WA .... E IKIMASU. Nel caso specifico abbiamo visto Kyoto, che dunque in giapponese richiede l'allungamento della prima O. Non Kyoto, ma Kyōto.
Così come Tokyo in realtà in giapponese prevede l'allungamento di entrambe le vocali. Sentirete dire non Tokyo, ma Tōkyō.
La particella E indica direzione e come vedremo più avanti può essere benissimo sostituita da NI. Quindi dire ....E IKIMASU o ....NI IKIMASU è praticamente la stessa cosa. E lo stesso discorso vale per gli altri verbi.
Io uso sempre NI, ma seguiamo il testo ed usiamo E.
Nella seconda frase vediamo il verbo KAERIMASU che significa tornare e che è usato quando parliamo della nostra casa (UCHI) come sopra o anche quando parliamo del nostro Paese. Ma in realtà in questo caso e ancor di più in tutti gli altri per tradurre "tornare, ritornare" il verbo corretto è MODORIMASU (MODORU). Se devo dunque dire "torno in ufficio" non userò KAERIMASU ma MODORIMASU. Ma lo vedremo meglio poi.
Atteniamoci al testo.
Abbiamo visto che "in taxi" si traduce TAKUSHII DE. Quel DE traduce praticamente "con, in". Quindi "con il taxi, in taxi".
Se devo dire "in bici?". Semplice: JITENSHA DE.
In treno? DENSHA DE. E così via.
Infine l'ultima frase. Troviamo KAZOKU che traduce "famiglia". Se però parliamo della famiglia di altri è meglio essere più cordiali, specie se non si conosce la persona con cui parliamo ed è meglio usare GOKAZOKU, dove quel GO vedremo che è una particella onorifica, che ingentilisce la parola.
Ricordate JIN/NIN/HITO? (人). Bene. Conoscete già anche NAN che significa "cosa, quanto". Allora per chiedere a qualcuno quante persone ci sono nella sua famiglia come facciamo? In questo modo:
SUMIMASEN. ANATA NO GOKAZOKU WA NAN NIN DESU KA = mi scusi, da quante persone è composta la sua famiglia? Quindi NAN NIN è "quante persone", e usiamo in questo caso non KAZOKU come sopra dove parlo della mia famiglia, ma GOKAZOKU.
Nota: per capire bene la struttura della frase, io sono arrivato a una conclusione, amici. Io quel cacchio di WA lo tradurrei in pratica come "riguardo". Nel caso sopra ad esempio: ANATA NO GOKAZOKU WA io lo tradurrei per capire la frase come "riguardo la tua famiglia".
Nel tempo ho notato che se faccio in questo modo senza cercare di capire tanto il concetto della particella nei vari contesti, tutto risulta chiaro.
WATASHI WA GAKUSEI DESU = io sono studente, ovvero: riguardo me, per quanto riguarda me, sono uno studente. Poi per me così risulta chiaro in questo modo.
Se dobbiamo tradurre "con" per descrivere non come in DE l'utilizzo di un mezzo, ma la compagnia di persone, usiamo TO.
Quindi "con te" sarà ANATA TO, "con i miei amici" TOMODACHI TO, "con la mia famiglia" KAZOKU TO.
Nella frase non usiamo KIMASU ma KIMASHITA, quindi significa che il verbo è al passato (sono venuto).
Nota importante: in giapponese per dire "vengo in Giappone" ad esempio non posso usare KIMASU. KIMASU lo usiamo solo quando ci troviamo in un posto e parliamo di quel posto. Se sono in Italia e parlo del Giappone non va bene. In italiano diciamo "vengo in Giappone", se stiamo parlando con un amico giapponese, ma in giapponese devo dire "vado in Giappone". Quindi alla domanda: ITSU (quando) NIHON E KIMASU KA = quando vieni in Giappone? (ce lo chiede il nostro amico che si trova lì),la risposta sarà ad esempio: 7 GATSU NIHON E IKIMASU = vengo in Giappone a luglio, che letteralmente è "vado in Giappone a luglio".
Quindi ricordate di non usare il verbo KIMASU per tradurre "vengo" riferendoci a luoghi distanti da voi. In quel caso usiamo IKIMASU.
"vieni domani alla festa?" - risposta: "si, domani VADO".
Chiaro? 
Ora abbiamo già molti strumenti per creare delle frasi di diverso tipo. Perchè non provate a comporne qualcuna?
Esempio: ITSU KOKO NI (io uso NI!!) KIMASU KA
WATASHI WA TOMODACHI TO UCHI E (vabbè stavolta E) KAERIMASU
NIHON NI (no!!! NI!!! uso NI!!!!) IKIMASU KA. ITSU?
Tocca a voi. Magari postate una frase di senso compiuto tra i commenti usando, per favore, solo termini che abbiamo visto. Se non conoscete la parola che volete dire, lasciatela in italiano per ora.

 

Tradurre in roumaji le seguenti frasi:
あしたどこへ行きますか。
。。。ならへ行きます。
日曜日どこへ行きましたか。
。。。どこ(へ)も行きませんでした。
なんでとうきょうへ行きますか。
。。。しんかんせんで行きます。
だれととうきょうへ行きますか。
。。。やまださんと行きます。
いつ日本へきましたか。
。。。3月25日にきました。
たんじょうびはいつですか。
。。。3月13日です。

 

Traduzione frasi:

あしたどこへ行きますか。= ASHITA DOKO E IKIMASU KA (dove vai domani?)
。。。ならへ行きます。= ...NARA E IKIMASU (vado a Nara)
日曜日どこへ行きましたか。= NICHI YOUBI DOKO E IKIMASHITA KA (dove sei andato domenica?)
。。。どこ(へ)も行きませんでした。= ...DOKO(E)MO IKIMASEN DESHITA (non sono andato da nessuna parte)
なんでとうきょうへ行きますか。= NANDE TOUKYOU E IKIMASU KA (come vai a Tokyo?)
。。。しんかんせんで行きます。= ...SHINKANSEN DE IKIMASU = ci vado con lo shinkansen)
だれととうきょうへ行きますか。= DARE TO TOUKYOU E IKIMASU KA (con chi vai a Tokyo?)
。。。やまださんと行きます。= ...YAMADA SAN TO IKIMASU (ci vado con Yamada)
いつ日本へきましたか。= ITSU NIHON E KIMASHITA KA ( quando sei venuto in Giappone?)
。。。3月25日にきました。= ...3 GATSU 25 NICHI NI KIMASHITA (sono venuto il 25 marzo)
たんじょうびはいつですか。= TANJOUBI WA ITSU DESU KA (quand'è il tuo compleanno?)
。。。3月13日です。= 3 GATSU 13 NICHI DESU (è il 13 marzo)

Dunque, le prime 3 frasi non credo abbiano dato problemi di nessun tipo DOKOMO O DOKOEMO seguita dal negativo significa "da nessuna parte", ma ne parleremo meglio tra breve di questa forma. Per ora tenete a mente questa parola.
NANDE significa "come, con che mezzo", ma può anche tradurre "perchè", come vedremo anche questo in poi.
Più comunemente "perchè" viene tradotto da DOUSHITE, ma a volte sentirete anche dire NANDE.
(mezzo di trasporto) + DE = in, con (mezzo di trasporto)
NAN + DE = come, con cosa, con quale mezzo di trasporto
(persona) + TO = con (persona)
DARE + TO = con chi, con quale persona
Abbiamo dunque visto DOKO (dove), NAN (cosa), DARE (chi), ITSU (quando). Teniamoli da parte che presto ci torneranno utili per spiegare alcune cose.
TANJOUBI è appunto "compleanno", quindi la penultima frase si traduce "riguardo il tuo compleanno, quand'è?". 
In giapponese si preferisce se possibile omettere il soggetto, che è sottinteso, quindi non "il TUO compleanno", ma "il compleanno", essendo sottinteso che si tratti del tuo, visto che parlo con te.

 

Tradurre in roumaji il seguente testo:

すみません、こしえんまでいくらですか。
350円です。
350円ですね。ありがとうございました。
どういたしまして。
すみません、こしえんはなんばんせんですか。
5ばんせんです。
どうも。
あのう、このでんしゃはこしえんへ行きますか。
いいえ。つぎの[ふつう]ですよ。
そうですか。どうも。

 

Traduzione testo

すみません、こしえんまでいくらですか。= SUMIMASEN, KOSHIEN MADE IKURA DESU KA (mi scusi, quant'è fino a Koshien?)
350円です。= 350 EN DESU (sono 350 yen)
350円ですね。ありがとうございました。= 350 EN DESU NE. ARIGATOU GOZAIMASHITA (Mmmmhh, 350 yen. Grazie)
どういたしまして。= DOUITASHIMASHITE (prego)
すみません、こしえんはなんばんせんですか。= SUMIMASEN, KOSHIEN WA NAN BANSEN DESU KA (mi scusi, qual'è il numero di linea per Koshien?)
5ばんせんです。= 5 BANSEN DESU (linea n° 5)
どうも。= DOUMO (grazie)
あのう、このでんしゃはこしえんへ行きますか。= ANOU, KONO DENSHA WA KOSHIEN E IKIMASU KA (ehm, scusi, questo treno va a Koshien?)
いいえ。つぎの[ふつう]ですよ。= IIE. TSUGI NO [FUTSUU] DESU YO (no, il prossimo è un treno locale)
そうですか。どうも。 = SOU DESU KA. DOUMO (ah, è così...grazie)

Koshien dunque è un luogo dove il protagonista del dialogo vuole andare. Avevamo visto KARA e MADE nel caso dell'orario, ma le due parole possono essere utilizzate per altri discorsi, per tradurre "da" e "fino a".
Quindi KOSHIEN MADE traduce "fino a Koshien, per Koshien".
Ormai dovremmo aver acquisito che IKURA DESU KA serve per chiedere un prezzo.
Quando si vuole ringraziare per qualcosa che è finita, un'informazione ad esempio esaustiva, che non richiede altre spiegazioni, si può utilizzare il grazie classico ma con la forma al passato: ARIGATOU GOZAIMASHITA.
DOUITASHIMASHITE è la risposta giapponese al grazie, quindi corrisponde al nostro "prego".
NAN abbiamo detto che traduce "cosa, quale". BAN lo avevamo già visto quando parlavamo di numeri di telefono e significa proprio "numero" (ANATA NO DENWA BANGO WA NAN BAN DESU KA, ricordate, vero? Verooooooo????!!!).
SEN traduce "linea". Quindi la linea della metropolitana (CHIKATETSU), ad esempio, si dice CHIKATETSU SEN.
Potremmo ad esempio chiedere: KONO CHIKATETSU WA NAN SEN DESU KA, ovvero "che linea è questa metropolitana?", e li partono le risate generali, essendo indicato ovunque di che linea si tratta. Ma giusto per fare esercizio...
Quindi BAN è "numero", SEN è "linea", NAN BANSEN possiamo tradurlo come "che numero di linea", "che binario", in pratica. Per ringraziare questa volta usa DOUMO, che come abbiamo visto è un altro modo appunto per ringraziare.
Nota: se vi recate nel Kansai, ad Osaka, Kyoto, Nara, Kobe, ecc... potrebbe capitarvi di sentirvi dire OOKINI. Non è altro che un "grazie" in dialetto del Kansai (Kansai-ben). In realtà è usato più che altro a Kyoto, meno da altre parti. Se volete fare i "fighi" quindi ora potete usare ogni tanto OOKINI, che anche se non siete nel Kansai, è noto in tutto il Giappone. Magari vi prenderanno per scemi, ma per quanto mi riguarda il problema non si pone, tanto lo pensano lo stesso a prescindere.
Un altro modo per ringraziare in Kansai-ben è MAIDO, letteralmente "ogni volta" ed è usato solo dalle persone anziane nei negozi. E' un "grazie per ogni volta che vieni", che si da quando si saluta il cliente. 
Interessante vero? Ehi!! ci siete???
Mah..
Comunque FUTSUU significa "locale" riferito ai treni. Quindi il tizio interpellato dal protagonista, che dobbiamo dirlo non sa una mazza e non fa altro che chiedere cose e infastidire le persone, sta spiegando che il prossimo (TSUGI) treno è un treno locale e non va in quella cacchio di località che forse nemmeno esiste chiamata Koshien.
TSUGI è "prossimo", DENHSA è "treno", NO una particella che abbiamo studiato benissimo, quindi TSUGI NO DENSHA è "il prossimo treno".
Se prendete la metropolitana in Giappone, sentirete spesso negli annunci: TSUGI WA...DESU, ovvero "la prossima (fermata) è....".
SOU DESU KA letteralmente è "è così?", ma viene usata spesso anche parlando con se stessi. "ah, è così...". A volte è accorciato in SOKKA.
Ci sono circa 3 miliardi di modi per dire un qualcosa mentre si riflette in giapponese. Ne elenco solo qualcuno:
SOU DESU KA
SOKKA
SOU DESU NE
SOU DESU YO NE
SOU NE
SOU DESHOU KA
Vabbè, per ora va bene così. Se avete domande fatele pure. Se ne ho voglia risponderò. A presto.