il Giappone in Italia


Approfondimento


GLI AGGETTIVI

 

In giapponese ci sono due tipi di aggettivi: gli I-agg e i NA-agg (agg sta per aggettivi, non mi va di scrivere ogni volta la parola per intero...so stanco sto periodo...).

Il primo gruppo di aggettivi comprende una serie di aggettivi che terminano in I. Vediamone alcuni:

TAKAI (costoso)

OMOSHIROI (interessante)

ATSUI (caldo)

SAMUI (freddo)

Ora, se devo “declinare” questi aggettivi, mi basta eliminare la I finale e, ad esempio se devo usarli nella forma passata, attaccarci KATTA (DESU).

Così “era costoso” si traduce TAKAKATTA DESU. Il DESU nel colloquiale viene omesso.

“Era interessante” si traduce OMOSHIROKATTA DESU.

“Faceva caldo” con ATSUKATTA DESU. “Faceva freddo” con SAMUKATTA DESU.

Quindi con gli I-agg per formare il passato è sufficiente sostituire la I con KATTA, e il gioco è fatto.

Ma vediamo ora alcuni NA-agg, che con l'utilizzo della particella NA diventano praticamente equiparati ai nomi, ma poi spiegheremo meglio questa cosa in seguito:

GENKI NA (in salute)

SUKI NA (piacevole)

ANZEN NA (sicuro)

BENRI NA (conveniente)

Come potete notare ho inserito diversi NA-agg che però terminano in I: GENKI, SUKI, BENRI.

Quindi in realtà non tutti gli aggettivi che terminano in I sono in automatico I-agg, ma bisogna imparare a riconoscerli, col tempo, ed eventualmente aggiungere il NA dopo, se fanno parte del secondo gruppo.

Ma quando inserisco il NA? Semplice, quando pongo l'aggettivo prima di un soggetto/oggetto. Quindi GENKI da solo, come sappiamo significa “in salute”, ma se devo dire “quella persona in salute” devo dire SONO GENKI NA HITO, non GENKI HITO.

Così ANZEN NA MICHI è “strada sicura”, e così via...

Se devo indicare il passato con i NA-agg il discorso però cambia. Non uso KATTA come sopra ma tolgo il NA ed aggiungo dopo l'aggettivo DESHITA (passato di DESU). Quindi “stavo bene, ero in salute” lo traduco con GENKI DESHITA, “era piacevole, mi piaceva” con SUKI DESHITA, “era sicuro” con ANZEN DESHITA, “era conveniente” con BENRI DESHITA, e così via...

Quindi, ricapitolando, se voglio formare il passato di un I-agg, tolgo la I ed appiccico KATTA, per i NA-agg elimino il NA e lo sostituisco con DESHITA.

Ma cosa succede se dopo un aggettivo trovo un verbo? Ad esempio se devo tradurre “diventa interessante”, dove “diventare” lo traduciamo con NARU (NARIMASU), cosa succede?

Non dirò OMOSHIROI NARU ma tolgo anche in questo caso la I ed unisco le due parole con KU:

OMOSHIROKUNARU

E così vale per tutti gli altri casi. La costruzione è sempre la medesima:

TAKAKUNARIMASHITA = è diventato costoso

Per i NA-agg il discorso cambia. Non usiamo KU, ma togliamo il NA e lo sostituiamo con NI.

GENKI NI NARU = guarire, "diventare in salute"

Se poi vogliamo unire due aggettivi, se il primo è un I-agg, dobbiamo sostituire la I finale con KUTE, così ad esempio “interessante e costoso” diventerà: OMOSHIROKUTETAKAI,e così via.

Nel caso dei NA-agg, togliamo il NA e lo sostituiamo con DE. Così ad esempio “piacevole e sicuro” diventa SUKI DE ANZEN NA, o mischiando due aggettivi dei due gruppi diversi, “conveniente e costoso” diventa BENRI DE TAKAI.

Ottimo, non ci resta che vedere il negativo. Se devo negare un I-agg, ed utilizzando per negare il verbo ARIMASU (esserci) al negativo, dobbiamo rifarci a quando detto prima: I-agg + verbo = utilizzo di KU. Quindi ad esempio “non interessante" lo traduco: OMOSHIROKUARIMASEN (ARIMASEN = non esserci, quindi “non c'è interesse, non è interessante”). In realtà tale forma è troppo formale e la troverete più che altro negli scritti, mentre le parlato si usa la forma colloquiale di ARIMASEN, ovvero NAI e quindi “non interessante” lo tradurremo OMOSHIROKUNAI (DESU), “non costoso” TAKAKUNAI (DESU), o TAKAKUARIMASEN nel formale, e così via.

Per i NA-agg come sempre il discorso cambia. Dobbiamo togliere il NA e sostituirlo con DEWA ARIMASEN (negativo di DESU) o DEWA NAI, o ancora meglio JA NAI nel colloquiale.

Se devo tradurre “non conveniente” dirò BENRI DEWA ARIMASEN nel formale, BENRI JA NAI nel colloquiale. “non sicuro” ANZEN JA NAI (DEWA ARIMASEN nel formale), ecc.

Ora, entrambi i negativi terminano con NAI, che a questo punto si comporta come se fosse un I-agg e così se devo dire “non interessante e costoso” dirò OMOSHIROKUNAKUTETAKAI, oppure “non sicuro e freddo” sarà ANZEN JA NAKUTE SAMUI. Come già ripetuto più volte, ormai lo do per appurato, aggiungendo DESU alla fine rendiamo la frase colloquiale formale, quindi evito di evidenziarlo ancora.

Così come se devo unire l'aggettivo negativo ad un verbo utilizzo la forma vista sopra per gli I-agg: SUKI JA NAKUNARU = diventare spiacevole

Quindi il NAI possiamo vederlo proprio come un I-agg. Tutti gli aggettivi, al negativo, siano I-agg o NA-agg diventano I-agg, comportandosi di conseguenza nell costruzione delle frasi.

Ottimo. E' rimasto il negativo passato, ma ormai il discorso sembra filare liscio.

Anche in questo caso usiamo ARIMASU però al negativo passato, che diventa ARIMASEN DESHITA o NAKATTA nel colloquiale.

“non era interessante” sarà dunque OMOSHIROKUARIMASEN DESHITA nel formale e OMOSHIROKUNAKATTA nel colloquiale.

Nel caso dei NA-agg, usiamo la negazione passata di DESU che è DEWA ARIMASEN DESHITA nel formale e JA NAKATTA nel colloquiale.

Quindi tradurrò “non era conveniente” con BENRI DEWA ARIMASEN DESHITA nel formale e BENRI JA NAKATTA nel colloquiale.

 

A questo punto vi indico altri aggettivi dei due gruppi invitandovi ad esercitarvi con le varie “declinazioni”, rispettando le regole ora descritte. Buon lavoro!!!

 

NAGAI = lungo

MIJIKAI = corto

MASSUGU NA = dritto

KITANAI = sporco

HAYAI = veloce, presto

OSOI = lento, tardi

IYA NA = spiacevole, odioso

NIGIYAKA NA = rumoroso (con accezione positiva, confusione allegra)

ŌKĪ = grande  (si può anche trovare come NA-agg, con il NA dopo)

CHĪSAI = piccolo (stesso discorso, può anche essere usato come NA-agg)

ATARASHĪ = nuovo

FURUI = vecchio

AKARUI = luminoso

KURAI = scuro