il Giappone in Italia


N5 - Lezione 6

In questa sesta lezione vediamo come presentarci, ed anche in questo caso rispolveriamo le vecchie lezioni.
Dovrete quindi studiare questa breve ma appagante lezione qui:
 
 
E' importante in Giappone presentarsi sempre, dicendo il proprio nome, magari anche il cognome e magari anche l'azienda per cui si lavora.
Il tutto accompagnato da un leggero inchino anche solo accennato con la testa.
Non ci si stringe la mano, come da noi. Non ci si scambia nessun bacetto (se poi conosciamo una ragazza carina magari un bel bacio, facendo finta di non conoscere le usanza indigene si puo' anche provare a darlo, tenendosi pronti ad uno schiaffo o una tecnica di ju jitsu forse anche mortale).
Comunque sia, anche in questo caso abbiamo nuove parole da esercitarci a tradurre in hiragana/katakana, prese dalla lezione di cui sopra:
 

HAJIMEMASHITE

DŌZO

DŌMO

YOROSHIKU

ONEGAI(ITA)SHIMASU

FURABIO

Aggiungerei anche un'altra cosa: abbiamo visto tutti i suoni ottenibili dai kana base del giapponese, ma in realtà a volte ci sono ancora dei suoni aggiuntivi.

Questo succede per il katakana. Ad sempio a volte mi è capitato che mi chiamassero FURAVIO, non FURABIO.

Ma come è possibile? VI come suono mica esiste, dirà il sempre attento primo della classe (maledetto...).

Ed in effetti è così, ma anche no.

Se al carattere U del katakana, aggiungiamo il ten ten e una piccola I dopo, otteniamo proprio un suono simile a VI.

E similmente accade per casi del genere. Vediamo questa immagine:

Ecco quindi un modo per ottenere 5 nuovi suoni. Saranno gli ultimi? Si? No? Lo scopriremo solo vivendo.

Terminiamo questa lezione introducendo il nostro primo kanji. Finalmente!! Contenti?

Di quale kanji si tratta? Guardatevi il video, sfaticati. E alla prossima.

VIDEO