il Giappone in Italia


Ijime

Ijime

Il fenomeno dell’ijime: l’altra faccia del Giappone (di Valentina Panicali)

 

Molti di noi hanno un immaginario del Giappone come “terra della pace e dello zen”, dove le persone sono tendenzialmente pacifiche ed evitano ogni genere di scontro.

Ma il Giappone di oggi è ben diverso da quello dell’era Heian1! Attualmente, infatti, questo paese sta attraversando un periodo di grande sviluppo economico e sociale, confrontandosi con l’Occidente. Ovviamente questi fattori hanno portato ad una serie di cambianti che coinvolgono anche la popolazione.

Oltre allo svilupparsi di fenomeni culturali e sociali alquanto curiosi ( come per esempio il Visual Kei2), si sono innescati una serie di meccanismi che hanno portato il Giappone ad aggiudicarsi il triste primato del paese con il più alto tasso di vittime di bulli.

Infatti il fenomeno del “bullismo”, o meglio dire l’ ijime (dal verbo ijimeru= maltrattare-perseguitare) è diventato, da circa trent’anni, una vera e propria piaga sociale per il Sol Levante.

Come nel bullismo occidentale, anche l’ijime si è sviluppato in prevalenza nell’ambito scolastico (soprattutto nelle scuole medie ed superiori) dove gruppi di ragazzini, mossi da svariate motivazioni, mettono in atto una serie di azioni vessatorie nei confronti dei loro compagni di classe.

La vittima è generalmente una persona indifesa, incapace di proteggersi o di denunciare i suoi carnefici. Il gruppo inizia una vera e propria persecuzione nei confronti della vittima, arrivando anche all’utilizzo della violenza fisica e indicendola talvolta al suicidio. L’ijime è stato studiato da vari sociologi e psicologi esperti del campo e sono state elaborate diverse teorie al riguardo: una corrente di pensiero crede che questo fenomeno si sia sviluppato a causa del sistema scolastico troppo duro in Giappone; altri, invece, attribuiscono la causa principalmente alla devianza, dunque alla non interiorizzazione delle norme.

Purtroppo questo fenomeno dagli anni 80’ non si e mai arrestato, anzi, nell’ultimo decennio è aumentato. L’ijime è anche utilizzato come tema centrale di molti manga, anime e serie televisive nipponiche.

Ma questo fenomeno non è esercitato solo dai giapponesi nei confronti dei loro stessi connazionali; infatti vengono spesso presi di mira anche i c.d. haafu (termine utilizzato per indicare i ragazzi di sangue misto). Nell’immaginario di alcuni giapponesi, gli haafu sono persone estremamente intelligenti e di nobili origini, per questo vengono discriminati e maltrattati, poiché possono suscitare invidia e gelosie.

Il Ministero dell’Istruzione giapponese ha promosso una campagnia di sensibilizzazione per diminuire il fenomeno dell’ijime, promuovendo il dialogo, l’ascolto e soprattutto l’educazione, uno dei valori fondamentali per la popolazione del Sol Levante.

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1 Epoca della storia giapponese  risalente all’VIII e il XII secolo d.C.

2 Genere musicale nato intorno agli anni 80'