il Giappone in Italia


Minna-Japanitaly 13

 

Tradurre in rōmaji le seguenti frasi:

今何がいちばんほしいですか。
。。。うちがほしいです。
なつ休みにどこへ行きたいですか。
。。。おきなわへ行きたいです。
今日はつかれましたから、何もしたくないです。
。。。そうですね。今日のかいぎはたいへんですね。

 

Soluzione:

今何がいちばんほしいですか。= IMA NANI GA ICHIBAN HOSHII DESU KA (cosa vorresti/desideri ora più di ogni altra cosa?)
。。。うちがほしいです。= ...UCHI GA HOSHII DESU (vorrei una casa)
なつ休みにどこへ行きたいですか。= NATSU YASUMI NI DOKO E IKITAI DESU KA (dove andresti/vorresti andare per le vacanze estive?)
。。。おきなわへ行きたいです。= ...OKINAWA E IKITAI DESU (andrei/vorrei andare ad Okinawa)
今日はつかれましたから、何もしたくないです。= KYOU WA TSUKAREMASHITA KARA, NANIMO SHITAKUNAI DESU (poichè oggi sono stanco, non ho voglia di fare nulla/non farei nulla)
。。。そうですね。今日のかいぎはたいへんですね。= ...SOU DESU NE. KYOU NO KAIGI WA TAIHEN DESU NE (ah, è così... la riunione di oggi è pesante/dura...)

 

Della 13^ lezione in realtà avevamo già visto alcune frasi ed avevamo parlato di come esprimere il concetto di desiderio.
Il primo modo è con HOSHII, che vuole sempre il GA.
Se voglio dire "desidero una macchina" scriverò: KURUMA GA HOSHII (DESU). "Desidero un libro" è dunque: HON GA HOSHII (DESU).
Come sempre con DESU la frase è più cortese.
ICHIBAN lo avevamo spiegato quando abbiamo parlato dei numeri ordinali. Significa "primo", ma anche "il più/il migliore/più di ogni altra cosa".
Se dico ad esempio WATASHI WA ICHIBAN dico praticamente "sono il migliore, I am the best".
UCHI è uno dei modi per tradurre il concetto di "casa". Indica appunto la nostra casa, il luogo in cui viviamo. Ne vedremo diversi altri.
Il secondo modo per esprimere il desiderio è la TAI form dei verbi.
Prendiamo il verbo nella forma cortese, MASU form, e togliamo il MASU, sostituendolo con TAI. Quindi:
IKIMASU = vado, IKITAI = andrei
TABEMASU = mangio, TABETAI = mangerei
SHIMASU = faccio, SHITAI = farei
e così via.
Ricordo che per dire che andiamo in un posto, possiamo usare indistintamente le particelle E o NI, e quindi dire OKINAWA E IKITAI oppure OKINAWA NI IKITAI è praticamente la stessa identica cosa. 
TSUKAREMASHITA traduce "sono stanco" e lo sentirete spesso nella forma colloquiale, quando vi recherete in Giappone: TSUKARETA! (sono stanco/a!).
KARA traduce "poichè/siccome" ed è la forma più colloquiale, rispetto a NODE, che si usa invece per essere più cortesi.
Si mette alla fine del predicato. Ci fa capire che la frase prima del KARA è una spiegazione del perchè facciamo quello che viene poi indicato dopo il KARA.
Avevamo anche visto che NANI+MO= "tutto" se la frase è positiva e "niente" se la frase è negativa, come nel caso sopra.
Mentre il negativo di HOSHII è HOSHIKUNAI (HOSHIKUARIMASEN nella forma più cortese), Il negativo della TAI form si ottiene con TAKUNAI.
Quindi SHITAI diventa al negativo SHITAKUNAI (DESU).
SOU DESU NE potrebbe tradurre tante cose e a volte nemmeno ha un significato vero e proprio ma è una di quelle frasi che si usano quando si riflette o quando si vuole prendere tempo per poi dire qualcosa.
TAIHEN è la forma "alta" di TAKUSAN/TOTEMO, molto, ma a volte traduce una sensazione di difficoltà, di pesantezza, relativa ad una situazione.
TAIHEN DESU NE si usa spesso e la possiamo tradurre come "porca miseria!". Vabbè, più o meno...
Per oggi basta così. Se ci sono dubbi li chiariamo.
Notte.

 

Tradurre in rōmaji le seguenti frasi:

この週まつは何をしますか。
。。。こどもとこうべへふねを見に行きます。
日本へ何のべんきょうに来ましたか。
。。。けいざいのべんきょうに来ました。
ふゆ休みはどこか行きましたか。
。。。ええ、行きました。
どこへいきましたか。
。。。ほっかいどうへスキーに行きました。

 

Soluzione:

この週まつは何をしますか。= KONO SHUUMATSU WA NANI O SHIMASU KA (cosa farai questo fine settimana?)
。。。こどもとこうべへふねを見に行きます。= ...KODOMO TO KOUBE E FUNE O MI NI IKIMASU (vado a Kobe con il bambino a vedere una nave)
日本へ何のべんきょうに来ましたか。= NIHON E NAN NO BENYOU NI KIMASHITA KA (cosa sei vennuto a studiare in Giappone?)
。。。けいざいのべんきょうに来ました。= ...KEIZAI NO BENKYOU NI KIMASHITA (sono venuto per studiare Economia)
ふゆ休みはどこか行きましたか。= FUYU YASUMI WA DOKOKA IKIMASHITA KA (sei andato da qualche parte per le vacanze invernali?)
。。。ええ、行きました。= ...EE, IKIMASHITA (si)
どこへいきましたか。= DOKO E IKIMASHITA KA (dove sei andato?)
。。。ほっかいどうへスキーに行きました。= ...HOKKAIDOU E SUKII NI IKIMASHITA (sono andato ad Hokkaido a sciare)

SHUU MATSU è fine settimana, così come GETSU MATSU è fine mese e SEIKI MATSU è fine secolo.
KODOMO è appunto bambino, KODOMO TO "con il bambino".
FUNE O MIMASU é "vedo una nave", FUNE O MI NI IKIMASU "vado a vedere una nave". Avevamo già parlato di questa regola.
Per dire che vado a mangiare qualcosa dirò NANIKA TABE NI IKIMASU, che vado a comprare un libro HON O KAI NI IKIMASU, ecc.
Il NI in BENKYOU NI KIMASHITA KA potremmo tradurlo come "per" e quindi intendere "per quale studio sei venuto, per cosa".
FUYU YASUMI sono appunto le vacanze invernali, come NATSU YASUMI quelle estive.
NATSU è estate, FUYU inverno, AKI (FURU) autunno, HARU la primavera. Sono anche indicate rispettivamente con KA, TOU, SHUU e SHUN.
4 stagioni si traduce sia con SHUNKASHUUTOU che con SHIKI (è più corto, meglio questo direi...).
Anche nell'ultima frase traduciamo il NI come "per" e quindi SUKII NI "per sciare".
Anche queste frasi non davano grossi problemi credo (spero, dicamo meglio). In caso contrario, se ci sono dubbi chiedete o si va avanti.

 

Tradurre in rōmaji il seguente testo:

A - もう12時ですよ。ひるごはんをたべに行きませんか。
B - ええ。
A - どこへ行きますか。
B - そうですね。今日は日本りょうりがたべたいですね。
A - じゃ、[つるや]へ行きましょう。
======================================
C - ごちゅうもんは?
A - 私はてんぷらていしょく。
B - 私はぎゅうどん。
C - てんぷらていしょくとぎゅうどんですね。しょうしょうおまちください。
======================================
C - 1650円でございます。
A - すみません。べつべつにおねがいします。
C - はい。てんぷらていしょくは980円、ぎゅうどんは700円です。

 

Soluzione.

A - もう12時ですよ。ひるごはんをたべに行きませんか。= MOU 12JI DESU YO. HIRUGOHAN O TABE NI IKIMASEN KA (sono già le 12. Andiamo a pranzo?)
B - ええ。= EE (ok)
A - どこへ行きますか。= DOKO E IKIMASU KA (dove andiamo?)
B - そうですね。今日は日本りょうりがたべたいですね。= SOU DESU NE. KYOU WA NIHON RYOURI GA TABETAI DESU NE (mmhhh...oggi mangerei giapponese)
A - じゃ、[つるや]へ行きましょう。= JA, "TSURUYA" E IKIMASHOU (allora andiamo da Tsuruya)
======================================
C - ごちゅうもんは?= GOCHUUMON WA? (Volete ordinare?)
A - 私はてんぷらていしょく。= WATASHI WA TENPURA TEISHOKU (io prendo un set di tenpura)
B - 私はぎゅうどん。= WATASHI WA GYUUDON (io gyuudon, riso con carne)
C - てんぷらていしょくとぎゅうどんですね。しょうしょうおまちください。= TENPURA TEISHOKU TO GYUUDON DESU NE. SHOU SHOU OMACHI KUDASAI (un set di tenpura e un gyuudon. Aspettate un poco/un pò di pazienza per favore)
======================================
C - 1650円でございます。= 1650 YEN DEGOZAIMASU (sono 1650 yen)
A - すみません。べつべつにおねがいします。= SUMIMASEN. BETSU BETSU NI ONEGAISHIMASU (mi scusi, conti separati per piacere)
C - はい。てんぷらていしょくは980円、ぎゅうどんは700円です。= HAI, TENPURA TEISHOKU WA 980 YEN, GYUUDON WA 700 YEN DESU (ok, sono 980 yen per il set di tenpura e 700 yen per il gyuudon)

MOU traduce "già" e potete usarlo per tutto. Ad esempio per dire "hai già mangiato?", posso dire: MOU TABETA? / MOU TABEMASHITA KA
YO è una particella che serve per dare enfasi alla frase, ed è posto sempre alla fine della stessa. È molto usato dai ragazzi, molto meno dalle ragazze.
TEISHOKU traduce "set", ma si può anche usare il garaigo (parole prese da lingue estere e giapponesizzate in pratica) e dire SETTO.
SOU DESU NE come detto è in questo caso utilizzato per prendere tempo e lo si dice mentre si sta pensando a cosa dover dire.
Lo vediamo all'inizio della frase e poi alla fine in TABETAI DESU NE, che traduce "mangerei" e il DESU NE potrebbe anche essere omesso, ma rende la frase più "musicale", e la dà alla frase un senso di "oggi mangerei proprio del cibo giapponese", invece che "oggi mangerei del cibo giapponese". Più o meno insomma...
JA come sappiamo è la forma colloquiale di DEWA e potremmo tradurlo come "allora".
CHUUMON significa "ordinazione" e CHUUMON SURU è "ordinare (fare l'ordinazione)".
In questo caso vediamo la particella onorifica GO prima, che rende più cordiale la frase, in quanto il cameriere sta parlando un linguaggio più formale.
La frase sarebbe GOCHUUMON WA NAN DESU KA, ma viene accorciata.
Anche SHOU SHOU OMACHI KUDASAI è formale e corrisponde al colloquiale CHOTTO MATTE KUDASAI, che sentirete migliaia di volte, magari senza il KUDASAI, o anche semplicemente MATTE, o MATTETE.
MATTE è la TE Form del verbo MACHIMASU.
Nel formale (keigo) togliamo il MASU dal verbo e aggiungiamo KUDASAI, inserendo una O prima, OMACHI KUDASAI = MATTE KUDASAI (colloquiale).
Analogamente per dire "torniamo, per favore", prendiamo il verbo KAERIMASU "tornare" e nel colloquiale (TE Form) e nel formale diventa rispettivamente KAETTE KUDASAI / OKAERI KUDASAI e lo stesso discorso vale per gli altri verbi. La metodologia è questa. SHOU SHOU è dunque il formale di CHOTTO, ovvero SUKOSHI, "un pò".
SHOU SHOU OMACHI KUDASAI è quindi "aspettate un pò, per cortesia".
DEGOZAIMASU è il formale di DESU.
Lo sentirete ad esempio nei negozi o al telefono, quando l'interlocutore usa un linguaggio formale.
BETSU BETSU NI traduce "separatamente" intendendo non metà per uno, ma ognuno paga quello che si è mangiato.
Ci sono domande? No? Si? Si o no? Ehi?! E mica mi rispondono oh...