il Giappone in Italia


Minna-Japanitaly 14

 

Tradurre in roumaji le seguenti frasi: 

ちょっと待ってください。
ミラーさんは今でんわをかけています。
ここにじゅうしょと名前をかいてください。
。。。はい、分かりました。
あのシャツを見せてください。
。。。はい、どうぞ。
もう少し大きいのはありませんか。
。。。はい、このシャツはいかがですか。

Nuovi kanji:

待つ (matsu) = aspettare
名前 (namae) = nome
分かる (wakaru) = capire
見せる (miseru) = mostrare
少し (sukoshi) = un pò

 

Soluzione:

ちょっと待ってください。= CHOTTO MATTE KUDASAI (aspetta un attimo, per favore)
ミラーさんは今でんわをかけています。= MIRAA SAN WA IMA DENWA O KAKETE IMASU (Miller ora sta telefonando)
ここにじゅうしょと名前をかいてください。= KOKO NI JUUSHO TO NAMAE O KAITE KUDASAI (scrivi qui l'indirizzo e il nome, per favore)
。。。はい、分かりました。= ...HAI, WAKARIMASHITA (ok, capito)
あのシャツを見せてください。= ANO SHATSU O MISETE KUDASAI (mi mostri quella maglietta laggiù, per favore)
。。。はい、どうぞ。= ...HAI, DOUZO (certo, prego)
もう少し大きいのはありませんか。= MOU SUKOSHI OOKII NO WA ARIMASEN KA (non ce n'è una un pò più grande?)
。。。はい、このシャツはいかがですか。...HAI, KONO SHATSU WA IKAGA DESU KA (si, cosa ne dice di questa maglietta?)

Dunque, si ripete ancora la Te-form. Tra i commenti posterò la lezione da poter leggere riguardo appunto a come trasformare i verbi nella corrispondente forma in TE. MATSU diventa appunto MATTE.
CHOTTO MATTE KUDASAI lo sentirete dire spesso, è una frase usatissima.
Telefonare si dice DENWA O KAKEMASU (DENWA = telefono fisso, KEITAI DENWA è invece il telefono cellulare).
La forma in TE dei verbi, come detto in passato, serve poi per molte coniugazioni, per creare diversi tipi di frasi. 
Ad esempio -TE + IRU (IMASU) traduce la forma progressiva dei verbi, il gerundio.
Quindi DENWA O KAKEMASU = telefona, DENWA O KAKETE IMASU = sta telefonando.
Analogamente per dire "sto leggendo il libro" dirò: HON O YONDE IMASU (YONDE è la TE form di YOMU/YOMIMASU, leggere), "sto mangiando" è TABETE IMASU (da TABERU/TABEMASU = mangiare).
E così via.
KAITE KUDASAI è "scrivi, per favore" (KAITE è la TE form di KAKU/KAKIMASU = scrivere).
Il NI dopo KOKO può anche essere omesso volendo, se non vi ricordate che particella usare.
MISETE KUDASAI è "mi mostri, per piacere", l'avevamo già visto in passato. MISERU/MISEMASU è appunto "mostrare".
Abbiamo anche detto che quando si porge qualcosa a qualcuno si dice DOUZO, mentre chi riceve dovrebbe rispondere DOUMO, che è uno dei modi per dire "grazie".
MOU SUKOSHI traduce "appena un pò".
OOKII sappiamo che significa "grande". Qui si vede una forma particolare.
La frase potrebbe essere: MOU SUKOSHI OOKII NA SHATSU WA ARIMASEN KA, ma per evitare di ripetere SHATSU, utilizziamo la particella NO, che è detta nominalizzatore (se non ricordo male, speriamo...). Invece che chiedere "non c'è una maglietta un pò più grande?", chiedo "non ce n'è una un pò più grande?".
E' sottinteso e palese che si tratta della maglietta. Di quello si parla.
MOU SUKOSHI OOKII NO WA = una appena un pò più grande
Facciamo un esempio per capire meglio. 
KURUMA GA SUKI DESU. ATARASHII NO WA SUGOI DESU NE = mi piacciono le macchine. Quella nuova è fantastica
Stiamo magari sempre parlando di magliette. La negoziante ci potrebbe chiedere: AKAI NO WA DOU DESU KA = come ti sembra/cosa ne pensi di quella rossa?
Quindi non ripeto il nome dell'oggetto oggetto di discussione (oggetto oggetto, mi piace), ma lo sostituisco con NO.
DOU (come) abbiamo detto che ha una forma più cordiale che è IKAGA.
Quindi IKAGA DESU KA significa "com'è?", ovvero "cosa ne pensi?", "che ne dici?".
Possiamo ad esempio chiedere: BIIRU WA IKAGA DESU KA = cosa ne dici di una birra?
sentirete questa frase, IKAGA DESU KA, spessissimo detta o anche urlata dai negozianti, per invitarvi ad entrare nei loro negozi, a provare magari i loro piatti. Sarebbe come chiedere "cosa ne dite di venire a provare queste cacchio di poplettine che dono deliziose, invece di camminare come un cretino senza senso?", ad esempio.
Fine. Se ci sono domande fatele pure...forse rispondo.

 

Tradurre in roumaji le seguenti frasi:

すみませんが、この漢字の読み方をおしえてください。
。。。それは[かきとめ]ですよ。
あついですね。まどをあけましょうか。
。。。すみません。おねがいします。
えきまでむかえに行きましょうか。
。。。いいえ、けっこうです。タクシーで行きますから。
さとうさんはどこですか。
。。。今かいぎしつでまつもとさんとはなしています。
じゃ、またあとで来ます。

Kanji:

漢字 = kanji
読む = yomu (leggere)
方 = kata (modo, maniera)

 

Soluzione:

すみませんが、この漢字の読み方をおしえてください。= SUMIMASEN GA, KONO KANJI NO YOMIKATA O OSHIETE KUDASAI (mi scusi, mi insegni il modo di leggere questo kanji)
。。。それは[かきとめ]ですよ。= ...SORE WA "KAKITOME" DESU YO (quello è "registrato")
あついですね。まどをあけましょうか。= ATSUI DESU NE. MADO O AGEMASHOU KA (che caldo. Apriamo la finestra?)
。。。すみません。おねがいします。= ...SUMIMASEN. ONEGAISHIMASU (si, per favore)
えきまでむかえに行きましょうか。= EKI MADE MUKAE NI IKIMASHOU KA (veniamo a prenderti alla stazione?)
。。。いいえ、けっこうです。タクシーで行きますから。= ...IIE, KEKKOU DESU. TAKUSHII DE IKIMASU KARA (no, non serve perchè vengo in taxi)
さとうさんはどこですか。= SATOU SAN WA DOKO DESU KA (dov'è Satou?)
。。。今かいぎしつでまつもとさんとはなしています。= ...IMA KAIGI SHITSU DE MATSUMOTO SAN TO HANASHITE IMASU (ora è nella sala riunioni a parlare con Matsumoto)
じゃ、またあとで来ます。= JA, MATA ATO DE KIMASU (allora torno più tardi)

KATA traduce appunto "modo, maniera" e va posto dopo la parola cui si riferisce. Si prende il verbo in forma cortese senza il MASU e si aggiunge KATA. YOMIKATA dunque è "modo di leggere", TABEKATA "modo di mangiare", KAKIKATA "modo di scrivere", e così via.
OSHIEMASU (OSHIERU) significa "insegnare", ma lo usano anche per tradurre "dire". Se devo ad esempio dire "dimmi il tuo numero di telefono" dirò DENWA BANGOU O OSHIETE KUDASAI, dammi, insegnami, il tuo numero di telefono. Magari quando lo chiedete fate gli occhi dolci se la persona vi interessa e forse ve lo sgancia.
MADO è "finestra". AKEMASHOU la forma volitiva del verbo "aprire" (AKEMASU), forma che abbiamo visto serve per esortare a far qualcosa.
Oltre che KUDASAI, per tradurre "per favore" può essere usato il più cortese ONEGAISHIMASU, che super-cortese diventa ONEGAIITASHIMASU.
MUKAE traduce "andare a prendere", "dare il benvenuto".
KEKKOU DESU si usa per dire "non serve, sto bene così, non rompere i maroni". 
Quindi se al ristorante vi chiedono se volete altro, potete rispondere KEKKOU DESU, no, non volgio altro, sgomma che la tipa mi sta sganciando il numero, e riprendete a fare gli occhi dolci.
Quando devo dire che prendo un mezzo di trasporto uso sempre DE.
TAKUSHII DE, KURUMA DE, JITENSHA DE, ecc.
Quel KARA alla fine è il "because" inglese, il perchè che da una spiegazione.
Quando indichiamo un luogo, come ad esempio KAIGI SHITSU, meeting room, sala riunioni, usiamo il NI se ci spostiamo verso quel luogo e il DE per descrivere un'azione che si svolge in quel luogo. Devo dire che stanno parlando, studiando, scop...giocando, allora uso DE.
HANASHITE IMASU è il gerundio, come abbiamo visto la volta scorsa.
TE form del verbo + IRU = forma progressiva
HANASHIMASU = parlo, HANASHITE IMASU = sto parlando
JA, MATA è uno dei modi per salutarsi, usatissimo, che significa "allora ci vediamo, alla prossima". In questo caso si usa JA, MATA ATO DE, allora ci vediamo dopo (ATO DE), più KIMASU, ovvero allora ci vediamo dopo quando torno. 
Da notare come "veniamo a...", "vengo in..." li traduciamo con il verbo IKIMASU. In giapponese se devo dire che mi sposto da dove sono a dove sei tu, dico sempre "vado". Quindi "vengo da te" per i giapponesi è "vado da te".
Avete domande? OSHIETE KUDASAI!

 

Tradurre in rōmaji il seguente dialogo:

うめだまでおねがいします。
はい。
すみません。あのしんごうを右へ曲がってください。
右ですね。
ええ。
まっすぐですか。
ええ。まっすぐ行ってください。あの花やの前で止めてください。
はい。
1800円です。
それでお願いします。
3200円のおつりです。
ありがとうございました。

Kanji:

右 = MIGI (destra)
曲がる = MAGARU (girare, svoltare)
花や = HANAYA (negozio di fiori)
前 = MAE (davanti)
止める = TOMERU (fermarsi)

 

Soluzione:

うめだまでおねがいします。= UMEDA MADE ONEGAISHIMASU (Umeda per favore/fino a Umeda per favore/mi porti a Umeda per favore)
はい。= HAI (ok)
すみません。あのしんごうを右へ曲がってください。= SUMIMASEN. ANO SHINGOU O MIGI E MAGATTE KUDASAI (mi scusi. A quel semaforo, giri a destra per favore)
右ですね。MIGI DESU NE (destra...)
ええ。= EE (già)
まっすぐですか。= MASSUGU DESU KA (dritto?)
ええ。まっすぐ行ってください。あの花やの前で止めてください。= EE. MASSUGU ITTE KUDASAI. ANO HANAYA NO MAE DE TOMETE KUDASAI (si. Vada dritto per favore. Si fermi davanti quel fioraio, per piacere)
はい。= HAI ( ok)
1800円です。= 1800 YEN DESU (sono 1800 yen)
それでお願いします。= SORE DE ONEGAISHIMASU (questi, prego)
3200円のおつりです。= 3200 YEN NO OTSURI DESU (questo è il resto di 3200 yen)
ありがとうございました。= ARIGATOU GOZAIMASHITA (grazie)

Siamo chiaramente in taxi. Chiediamo di portarci fino a (MADE) Umeda, che è una zona di Osaka, a nord della città.
SHINGOU è semaforo. Se devo dire "giri a destra" dico MIGI E MAGATTE KUDASAI, dove MAGATTE è la Te form del verbo MAGARU (girare, svoltare) e sappiamo ormai bene che per chiedere qualcosa per favore si usa sempre la forma TE KUDASAI.
MIGI DESU NE lo dice il tassista, pensando a quanto gli è stato detto. Quel DESU NE come detto un milione di volte è una frase sospesa, che si usa quando si riflette o si vuole prendere tempo.
MASSUGU è "dritto". Quindi uso la Te form del verbo IKU (andare) e dico MASUGU ITTE KUDASAI, vada dritto, per piacere.
MAE è "davanti". Usiamo DE dopo MAE, perchè dobbiamo descrivere l'azione del fermarci (TOMERU).
Non vogliamo indicare una direzione, come in MIGI E, ma un'azione, quindi MAE DE, non E.
Quando il tassista dice che sono 1800 yen, viene risposto praticamente "ecco qui" e viene data una banconota da 5000 yen. Infatti dopo il tassista da il resto (OTSURI) di 3200 yen.
Usiamo GOZAIMASHITA, al passato per ringraziare di qualcosa compiuta, terminata.
E terminiamo appunto. Ciao.