il Giappone in Italia


Minna-Japanitaly 2


Cominciamo a vedere la seconda lezione. Inizialmente propone frasi semplici, che già conosciamo nella loro struttura ma le facciamo per ripassare. La struttura base della frase positiva giapponese è 
A wa B desu. 
Senza addentrarci nella pura grammatica, fatta di sostantivi, complementi oggetti, aggettivi e così via, memorizziamo bene le formule. Abbiamo visto ad esempio WATASHI WA FLAVIO DESU = io sono Flavio 
Invece di un soggetto possiamo usare le particelle kore/sore/are e la struttura resta invariata: KORE WA HON DESU = questo è un libro.
La prima frase che vediamo oggi è questa: 
これはじしょです (jisho = dizionario), che vordì?
Abbiamo poi visto la particella che indica il possessivo, ovvero NO, che trasforma la struttura vista sopra in questa: 
kore/sore/are wa A no B desu
che poi è equivalente alla forma:
kono/sono/ano B wa A no desu
come ad esempio KORE WA WATASHI NO HON DESU = questo è il mio libro. Equivalente a KONO HON WA WATASHI NO DESU = questo libro è mio. Esempio del libro:
これはコンピューターのほんです。In questa frase trovate una parola in katakana ed una particolarità. La lineeta ー allunga la vocale che la precede. Quindi a differenza dell'hiragana, dove l'allungamento è trascritto con una doppia vocale o con il dittongo OU o EI, nel katakana si mette semplicemente quella linea e la vocale si raddoppia. Provate a tradurre quella parola da voi, con la tabella dei katakana, e cercate di capire dal suono che cosa possa significare. Traducete quindi l'intera frase.
Altra frase: それはわたしのかさです。(kasa = ombrello)
Ultima frase: このかさはわたしのです。
Se non avrete problemi con queste frasi andiamo avanti. Sono orgoglioso (nel caso) di voi...quasi mi commuovo.
Al lavoro, miei prodi!!

 

Soluzioni degli esercizi.

これはじしょです。 = questo è un dizionario (KORE WA JISHO DESU)
これはコンピューターのほんです。 = questo è un libro sui computer (KORE WA KONPYUUTAA NO HON DESU) - in questo caso NO indica non un possessivo, non è un libro che appartiene al computer, ma traduce che è un libro che parla di computer, che tratta quell'argomento. Quindi NO può anche essere utilizzato a quello scopo. Possiamo usarlo come possessivo (es. WATASHI NO HON = il mio libro) o per definire un legame tra gli oggetti (es. RYOURI NO HON = libro di cucina). Chiaro?
それはわたしのかさです。 = quello è il mio ombrello (SORE WA WATASHI NO KASA DESU)
このかさはわたしのです。 = questo ombrello è mio (KONO KASA WA WATASHI NO DESU)

Pian piano cominciamo a prendere confidenza con le cose.
Ripeto che in giapponese non esiste distinzione tra maschile e femminile e per ora nemmeno tra singolare e plurale, quindi se dobbiamo dire il libro o i libri, usiamo sempre HON, Non ci sono articoli determinativi: la macchina è KURUMA, senza articolo (es: KORE WA KURUMA DESU).
Andiamo un pochino avanti? Vediamo cosa ci propone la seconda lezione del libro Minna no Nihongo. Provate come sempre a tradurle e poi le vediamo insieme:

これはテレホンカードですか。
。。。はい、そうです。

それはノートですか。
。。。いいえ、そうじゃありません。
てちょうです。

それはなんですか。
。。。「これは」めいしです。

これは「9」ですか、「7」ですか。
。。。「9」です。

Al lavoro! Ci sono anche dei katakana, che come al solito dal suono della parola potreste anche arrivare a capire cosa possono significare. Provate!!!

 

Soluzione esercizi.

これはテレホンカードですか。= KORE WA TEREHONKAADO DESU KA (questà è una scheda telefonica? - telephon card)
。。。はい、そうです。= HAI, SOU DESU (si, è così)

それはノートですか。= SORE WA NOOTO DESU KA (quello è un taccuino? - notebook)
。。。いいえ、そうじゃありません。= IIE, SOU JA ARIMASEN (no, non è così)
てちょうです。= TECHOU DESU (è un diario)

それはなんですか。SORE WA NAN DESU KA (cos'è quello?)
。。。「これは」めいしです。= (KORE WA) MEISHI DESU (questo è un bigliettino da visita)

これは「9」ですか、「7」ですか。= KORE WA 9 DESU KA, 7 DESU KA (questo è un 9 o un 7?)
。。。「9」です。= 9 DESU (è un 9)

 

Ci sono dunque dei termini nuovi, cercate di memorizzarli. Se andate su google vi tradurrà NOOTO come "nota", ma in realtà si tratta di un taccuino, di un agenda su cui segnare delle cose.
Importante: abbiamo detto che "si" si traduce con HAI e "no" con IIE.
Un modo per dare una risposta affermativa o negativa è proprio usare si e no accompagnati da "è così" e "non è così".
Quindi se vogliamo rispondere in maniera affermativa ad una domanda diremo: HAI, SOU DESU (si, è così), se vogliamo negare la cosa diremo IIE, SOU JA ARIMASEN, o gli equivalenti IIE, SOU DEWA ARIMASEN, IIE, SOU DEWA NAI, IIE, SOU JA NAI.
Rircordate? ARIMASEN nel colloquiale diventa NAI e DEWA diventa JA.
Possiamo usare queste due parole entrambe nella versione formale (DEWA ARIMASEN), entrambe in quella colloquiale (JA NAI) o miscelare le cose (DEWA NAI, JA ARIMASEN). Tutto chiaro?
Quindi quando vi chiedono una cosa, invece di rispondere semplicemente HAI o IIE, aggiungete SOU DESU o SOU JA ARIMASEN o le altre versioni viste.
Un altro modo per rispondere in maniera negativa, molto usata, è: IIE, CHIGAIMASU, dove CHIGAIMASU indica che "non è così", "è diverso", "è sbagliato".
Memorizzate dunque: HAI, SOU DESU - IIE, CHIGAIMASU
In TECHOU DESU è omesso KORE WA. Si può anche non mettere, come vedete sotto, quando è indicato tra parentesi. Potete usarlo o meno, tanto è sottinteso che si tratta di "questo" o "quello", in caso.
Abbiamo detto poi che NAN traduce "quanti", ma in realtà è molto usato con un altro significato, ovvero "cosa". Nel caso sopra infatti si chiede "cos'è?", che tradurremo appunto: NAN DESU KA.
E' usatissimo!! Quando volete chiedere cos'è una cosa, o una scritta o quello che volete voi usate questa forma: NAN DESU KA.
MEISHI è appunto "biglietto da visita". In Giappone dare il proprio biglietto da visita è un'usanza molto usata (!), e non è come da noi che porgiamo il biglietto come capita o scarabocchiamo i nostri riferimenti su un pezzetto di carta e poi quando lo danno a noi lo buttiamo dove capita non trovandolo mai più. In Giappone c'è un modo corretto per porgere il MEISHI e verrà custodito dall'altro senza buttarlo via.
Il consiglio dunque è quello, quando andate in Giappone, di portare sempre dietro qualche bigliettino da visita e porgerlo quando vi presentate a qualcuno. 
Riprendo il video postato sulle lezioni del sito per farvi vedere come si deve porgere in maniera corretta il biglietto da visita:
https://www.youtube.com/watch?v=of8UgykfUbw
Per chiedere se una cosa è A o B, si può farlo ponendo due volte la domanda. Quindi invece di dire "è 9 o 7?", diciamo: "è 9? è 7?".
Credo sia tutto abbastanza chiaro. In caso contrario contattatemi ore pasti. Alla prox.

 

Andiamo avanti con gli esercizi. Magari cerchiamo di terminare al più presto la seconda lezione del testo e poi ci prendiamo una piccola pausa studiando qualche kanji e cominciando ad introdurre le cose basilari che servono in una discussione. Ecco le frasi da tradurre oggi, in roumaji e poi cercando anche di capire il significato:

それはなんのざっしですか。
。。。じどうしゃのざっしです。(JIDOUSHA è un altro modo per dire "macchina", oltre al già visto KURUMA)

あれはだれのかばんですか。(KABAN = borsa)
。。。Satouさんのかばんです。

このかさはあなたのですか。(ANATA = tu)
。。。いいえ、わたしのじゃありません。

このかぎはだれのですか。(KAGI = chiave)
。。。わたしのです。

 

Soluzione esercizi.

それはなんのざっしですか。= SORE WA NAN NO ZASSHI DESU KA (quella che tipo di rivista è? di cosa tratta?)
NAN NO = di cosa, NAN NO ZASSHI = rivista di cosa

。。。じどうしゃのざっしです。= JIDOUSHA NO ZASSHI DESU (è una rivista di macchine)

あれはだれのかばんですか。= ARE WA DARE NO KABAN DESU KA (quella borsa di chi è?)
DARE NO = di chi, DARE NO KABAN = la borsa di chi

。。。Satouさんのかばんです。= SATOU SAN NO KABAN DESU (è la borsa di Satou)

このかさはあなたのですか。= KONO KASA WA ANATA NO DESU KA (questo ombrello è tuo?)
ANATA NO = tuo

。。。いいえ、わたしのじゃありません。= IIE, WATASHI NO JA ARIMASEN (no, non è mia)

このかぎはだれのですか。= KONO KAGI WA DARE NO DESU KA (di chi è questa chiave?)

。。。わたしのです。WATASHI NO DESU (è mia)

E così ci siamo ripassati bene il possessivo NO.

A + NO = di A
WATASHI NO = di me, mio
ANATA NO = di te, tuo
JIDOUSHA NO ZASSHI = di macchine rivista, rivista di macchine
ecc...

E' chiaro o ci sono ancora dubbi sul possessivo?
Provate a tradurre le seguenti frasi:
QUESTA PENNA (PEN) E' MIA
QUELLA MATITA (ENPITSU) E' DI FLAVIO (ridammela!!)
QUELLA CASA (IE) DI CHI E'?
QUEL GIORNALE (SHINBUN) DI COSA TRATTA?
LA MIA RIVISTA DI MACCHINE (questa è un pò più difficilotta, vediamo...)

Provate. Ricordo che "quello" potete tradurlo SORE o ARE a seconda che intendiate qualcosa lontano da voi ma vicino all'interlocutore o lontana da entrambi, ma credo che ormai la cosa sia appurata.

 

Soluzione esercizi.

Questa penna è mia = KONO PEN WA WATASHI NO DESU
Quella matita è di Flavio = ANO ENPITSU WA FLAVIO NO (ENPITSU) DESU
Quella casa di chi è? = SONO IE WA DARE NO DESU KA
Quel giornale di cosa tratta? = SONO SHINBUN WA NAN NO SHINBUN DESU KA
La mia rivista di macchine = WATASHI NO KURUMA NO ZASSHI

 

Testo lezione 2.

Come sempre riportate tutto in roumaji e cercate di capirci qualcosa, per quello che potete. Naturalmente tanti termini non li conoscete, ma immaginate che tipo di situazione possa essere. Domani traduciamo e spieghiamo. Al lavoro!!

(suonano al campanello)
A: はい。どなたですか。

B: 408のサントスです。

(B entra in casa di A)
B: こんにちは、サントスです。
これからおせわになります。
どうぞよろしくおねがいします。

A: こちらこそよろしく。

B: あのう、これ、ほんのきもちです。

A: あ、どうも。。。
なんですか。

B: コーヒーです。
どうぞ。

A: どうもありがとうございます。

 

Traduzione testo lezione 2.

(suona il campanello)
A: はい。どなたですか。= HAI, DONATA DESU KA (si? chi è?)
B: 408のサントスです。= 408 NO SANTOSU DESU (Sono Santos dell'appartamento n° 408)

(B entra in casa di A)
B: こんにちは、サントスです。= KONNICHIWA, SANTOSU DESU (salve, sono Santos)
これからおせわになります。= KORE KARA OSEWA NI NARIMASU (scusatemi per il disturbo che vi arrecherò a partire da questo momento)
どうぞよろしくおねがいします。= DOUZO YOROSHIKU ONEGAISHIMASU (piacere di conoscervi)

A: こちらこそよろしく。= KOCHIRA KOSO, YOROSHIKU (altrettanto)

B: あのう、これ、ほんのきもちです。= ANOU, KORE, HON NO KIMOCHI DESU (ehm...questo...non è nulla)

A: あ、どうも。。。= A, DOUMO... (ah! grazie)
なんですか。= NAN DESU KA (cos'è?)

B: コーヒーです。KOOHII DESU (è caffè)
どうぞ。DOUZO (prego...)

A: どうもありがとうございます。= ARIGATOU GOZAIMASU (grazie mille)

Ora, DONATA lo conosciamo, ed abbiamo detto che è equivalente a DARE e che entrambi significano "chi". In questo caso, la persona sta chiedendo "chi è?" e usa il primo termine che risulta essere più cortese, non sapendo chi sta suonando il campanello.

408 NO SANTOSU significa "sono Santos del 408", si sottintende che stia parlando di un appartamento, è ovvio. Ancora il NO. Ormai lo conosciamo...come no?!! Ah, intendevate NO inteso come NO e non come no...vabbè, ci siamo capiti.
Quindi WATASHI NO HON = il libro di me, KURUMA NO ZASSHI = la rivista di macchine, 408 NO SANTOSU = Santos (scritto in katakana) del 408. Chiaro come funziona???

KONNICHIWA è uno dei modi per presentarsi. Alcuni testi lo traducono come "buon pomeriggio", un saluto intermedio tra OHAYOU (GOZAIMASU) che vuol dire "buongiorno", KOBANWA che vuol dire "buona sera" ed OYASUMI (NASAI) che vuol dire "buonanotte".

Ma in realtà credo che la traduzione più corretta sia proprio "ciao", anche se si usa appunto in un orario che va da dopo mezzogiorno alla sera.

Dice poi direttamente SANTOSU DESU, omettendo WATASHI WA, che è sottinteso. E' ovvio che parla di lui.

Ora KORE lo conosciamo e traduce appunto "questo" KARA invece traduce in questo caso "da". KORE KARA traduce in pratica "da questo momento". 

OSEWA NI NARIMASU potremmo tradurlo come "mi scusi per il disturbo, vi ringrazio per sopportare il fastidio che vi causerò", insomma qualcosa del genere. Probabilmente er sor Santos deve da fà dei lavori e farà un pò de casino e avverte er vicino de sta cosa (ma perchè mo sto a parlà romanesco? Boh...chi mi capisce...).

Quindi KORE KARA, OSEWA NI NARIMASU potremmo tradurlo come "mi scuso per il fastidio che vi causerò da questo momento in poi".

E' buona usanza in Giappone quando si stanno per iniziare dei lavori che potrebbero causare fastidi ai vicini, andare a trovarli e scusarsi della cosa, avvisandoli e portando anche un piccolo pensiero. Come da noi in pratica, che ti alzi alle 5 del mattino col trapano che ti butta giù mezza parete e non capisci che succede...n'altro mondo.

DOUZO YOROSHIKU ONEGAISHIMASU l'abbiamo già visto ed è pure difficile tradurlo adeguatamente, ma si utilizza al termine di una presentazione come per dire "mi tratti bene per favore", "lieto di aver fatto la sua conoscenza", o qualcosa di simile. Inventatevelo pure voi, tanto avrò visto 180 traduzioni diverse della frase.

KOCHIRA KOSO YOROSHIKU è la risposta alla frase sopra. Quando uno dice quella frase, l'altro risponde con questa, come per dire "è un piacere anche per me aver fatto la sua conoscenza", "anche lei mi tratti bene", "anche io sono lieto di aver fatto la sua conoscenza", " scialla"...no, vabbè, quest'ultima magari non va bene, lasciate perdere.

ANOU l'avevamo già visto. Serve per attirare l'attenzione o per prendere tempo prima di dire qualcosa...KORE con la virgola dopo equivale a KORE WA, sta porgendo qualcosa al vicino e dice "questo", "tiè!", "ciapa!".

HON NO KIMOCHI DESU è un'espressione particolare che traduciamo come "non è nulla", "è una cosa di poco conto", "una cosina", "nun è gnente!", se siamo in borgata.

Anche DOUMO l'avevamo già incontrato ed è un "grazie" che si usa in contrapposizione al DOUZO, quando si riceve qualcosa.

Chi porge la cosa dice DOUZO, chi la riceve risponde DOUMO.

"prego...ciapa!"...."mo grassie!!!".

KOOHII è scritto in katakana in quanto deriva da coffee, caffè.